Agenpress. Pentagono, esercito, polizia e Snapchat: tutti contro il presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump.
Il segretario alla Difesa Esper sfida il presidente americano: “No ai militari per reprimere le proteste”. E il capo della Polizia di Houston lo sollecita a “tenere la bocca chiusa”.
Il social network Snapchat: stop ai suoi messaggi. Anche George W. Bush molla Donald Trump e guida il dissenso dei repubblicani. Tutto ciò segnala un disagio diffuso, che tocca anche le forze dell’ordine, a giudicare dagli agenti che si inginocchiano davanti ai manifestanti.