Appello Wwf ai Paesi Mediterranei per salvare gli squali. Il Mediterraneo è una trappola

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AgenPress – Tantissime specie di squali e razze – alcune di esse in pericolo critico di estinzione – sono regolarmente catturate in modo illegale da reti e palangari nel Mediterraneo, come rivelato dalle numerose segnalazioni ricevute dal WWF da un’iniziativa regionale di Citizen Science. A causa di questa diffusa illegalità e alla mancanza di una gestione e di un controllo adeguati, nel mediterraneo si consuma ogni anno una vera e propria mattanza di squali, razze, torpedini che provoca danni enormi all’ecosistema marino. Il Mediterraneo si conferma quindi essere uno dei peggiori mari al mondo nella tutela degli squali.

Alla vigilia della Giornata Mondiale degli Squali – Shark Awareness Day (14 Luglio), il WWF fa appello a tutti i paesi mediterranei affinché agiscano con urgenza per migliorare l’informazione e la consapevolezza tra i pescatori, rafforzare i controlli e assicurare un adeguato sistema di segnalazione delle catture di squali e razze.
Squali e razze sono indicatori fondamentali della salute degli oceani e i loro effetti ‘benefici’ sugli equilibri marini si estendono dalla superficie ai fondali più profondi. In molte zone del mondo rappresentano anche un’importante risorsa economica nel turismo.

Domani sui suoi canali social Facebook Instagram, Twitter e Youtube  il WWF celebrerà la Giornata Mondiale degli Squali promuovendo una speciale maratona per informare sull’importanza degli squali per l’ecosistema marino, sfatare i miti sulla pericolosità di queste specie e suggerire comportamenti a favore della loro tutela. Si potranno mettere alla prova le proprie conoscenze su queste specie grazie al nuovo Quiz, scoprire le novità tecnologiche per salvare le specie, e poi curiosità, immagini e consigli per evitare di mangiare – anche inconsapevolmente  – ‘carne di squalo’.

Non ci sono paesi esenti da questa mattanza: sbarchi illegali di diavolo di mare (la mobula) sono registrati in Algeria, Libia, Turchia e Spagna, il grande squalo bianco, lo squalo mako e lo squalo martello finiscono nei mercati di Marocco, Tunisia, Italia e Francia nonostante siano in grave pericolo di estinzione. Catture di specie meno conosciute – ma comunque in grave pericolo di estinzione – come l’altavela sono riportate in Grecia, Spagna, Libia e Turchia. I palombi possono essere trovati nei mercati della Croazia, ma i dati sulle loro catture sono scarsi.

“Sapevamo che squali e razze erano pescati e sbarcati illegalmente nel Mediterraneo, ma queste segnalazioni forniscono ulteriore conferma di quanto il fenomeno sia diffuso in tutto il bacino e di come l’impatto riguardi un ampio numero di specie a rischio. È scioccante che   le leggi che proteggono squali e razze del Mediterraneo vengano continuamente infrante con poche, se non nulle, conseguenze, e che gli strumenti gia’ esistenti per migliorare la gestione della pesca non siano ancora usati efficacemente. L’estinzione anche di uno di questi predatori dal nostro mare sarebbe una tragica perdita per l’intero ecosistema marino”, ha dichiarato Giulia Prato, biologa marina e Officer Mare del WWF Italia.

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