Fondi Lega. GdF ferma il liquidatore Luca Sostegni. Stava fuggendo in Brasile

AgenPress – Il nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano ha fermato, mentre stava scappando in Brasile, Luca Sostegni, intervenuto in una presunta compravendita ‘gonfiata’ di un immobile a Cormano, un capannone industriale che venne venduto alla fondazione Lombardia Film Commission.

Sostegni, liquidatore di una società, è accusato di peculato su fondi della Regione Lombardia ed estorsione nell’inchiesta che vede indagati anche tre commercialisti e nella quale si stanno facendo verifiche sui fondi della Lega.

Sostegni era intervenuto in una presunta compravendita “gonfiata” di capannone a Cormano, nel Milanese, venduto alla fondazione Lombardia film commission. L’immobile aveva un valore reale di 400 mila euro, ma sarebbe stato venduto per 800 mila usando fondi pubblici. Sostegni è anche indagato per estorsione, dopo che avrebbe chiesto denaro in cambio del suo silenzio sulla compravendita.

Del caso dell’operazione immobiliare, avvenuta quando alla guida della Regione c’era Roberto Maroni, aveva parlato in alcuni articoli ‘l’Espresso’. Il settimanale faceva riferimento a soldi che alla fine venivano “incassati da società molto vicine” al tesoriere della Lega Giulio Centemero e ai commercialisti bergamaschi Alberto Di Rubba (ex presidente del Cda della Lombardia Film Commission) e Andrea Manzoni, già coinvolti nelle indagini sui fondi della Lega. La Procura di Milano sta indagando su tutti questi aspetti e, da quanto si è saputo, nell’inchiesta sono indagati Manzoni, Di Rubba e un altro commercialista, Michele Scillieri.

È l’ultimo sviluppo dell’inchiesta che sta portando gli inquirenti anche in Svizzera, a caccia dei famosi 49 milioni di euro scomparsi dalle casse della Lega. Come riporta Repubblica, i magistrati hanno chiesto una rogatoria per scandagliare i conti delle società riconducibili ai commercialisti del Carroccio sui quali potrebbero essere transitati i fondi.

Sotto l’attenzione dei magistrati di Milano ci sarebbe la Lombardia Film Commission, una fondazione a partecipazione pubblica che si occupa della promozione e dello sviluppo di progetti cinematografici. E la pista che porta i magistrati italiani oltre le Alpi parte, spiega la Repubblica, da una discussa compravendita di un immobile a Cormano, in provincia di Milano. Un acquisto che è apparso sospetto sin da subito agli investigatori.

Partendo da qui gli investigatori della Banca d’Italia avrebbero portato alla luce un intricato flusso di denaro, uscito dalla Andromeda e che, dopo molti giri, sarebbe finito a società private vicini ai professionisti legati alla Lega.

A ideare l’operazione sarebbe stato proprio il commercialista Michele Scillieri,  con lo studio a Milano dove a fine 2107 è stato registrato e domiciliato il movimento “Lega per Salvini premier”, avrebbe architettato la vendita “gonfiata” che ha portato al fermo di Sostegni -, insieme ad altri due colleghi: Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni.

Ma l’attenzione non sarebbe rivolta solo sulla Lombardia Film Commission. Repubblica, citando le inchieste de L’Espresso, spiega che era emerso come almeno altri 3 milioni di euro fossero usciti dalle casse dei due partiti e spesso finiti, dopo lunghi e complicati giri, ad aziende private e sui conti personali di uomini molto vicini allo stesso Salvini.

Nuovo capitolo quindi di una vicenda sulla quale si è, finora, concentrata l’attenzione di ben quattro Procure. Oltre a Genova anche Milano, Bergamo e Roma. La caccia è iniziata dopo la sentenza del tribunale del Riesame di Genova del 2018, che confermava il sequestro di 49 milioni di euro della Lega ottenuti mediante rimborsi elettorali non dovuti.

Come risulta dagli atti, il commercialista è indagato con altri due ideatori dell’operazione, Alberto Di Rubba, ex presidente della Fondazione ed ex revisore dei conti del gruppo alla Camera e Andrea Manzoni, altro professionista di fiducia.

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