Rotondi: “Non è il virus a evocare un nuovo governo. Sotto il fuoco dell’epidemia la politica cova le contraddizioni di prima”

AgenPress. Non è il virus a evocare un nuovo governo. La verità è che sotto il fuoco dell’epidemia la politica cova le contraddizioni di prima. Vediamone alcune.

Prima contraddizione: Renzi volle questo governo per evitare il voto, ma ha sempre considerato Conte un usurpatore e ha sempre sperato che fosse possibile sostituirlo in corsa. E Renzi è determinante al Senato, si capisce che i suoi stati d’animo contino.

Seconda contraddizione: i 5 Stelle accettano l’alleanza col Pd per non estinguersi nelle elezioni, ma sanno che andando avanti si estingueranno del tutto. E allora si dividono, cercano sbocchi per le cerchie individuali e non più per un movimento a cui non crede più nessuno. Conte è invocato da chi spera in una seconda vita al suo seguito, è vissuto come un disturbo dagli altri.

Terza contraddizione: l’opposizione ha capito che il voto anticipato è impossibile. Manca la legge elettorale, la pandemia dilaga, tutto ciò porta la legislatura nelle acque sicure del semestre bianco, che inizia a luglio. Poi ci sarà il Quirinale da contendersi, e dopo quella scadenza nessuno avrà voglia di infilarsi in un voto anticipato. Arrivederci dunque al 2023. E nel centrodestra c’è chi pensa che questi tre anni sarebbe meglio passarli al governo piuttosto che all’opposizione. Tutto qui.

Basteranno queste contraddizioni a far cadere Conte e a provocare la nascita di un governo bipartisan? Difficile. Conte forever, allora? Dipende da lui. In questi giorni ha perso colpi, forse inevitabilmente. Ma il boccino è in mano sua: se dà segni di vita, e di vitalità, difficilmente potrà essere scalzato.

E’ quanto dichiara l’on. Gianfranco Rotondi Presidente della Fondazione Dc e vicepresidente del gruppo Forza Italia alla Camera.

 

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