Coronavirus. Conte, scelte dolorose per ridurre diffusione contagi. Attenuti a evidenze scientifiche

AgenPress –   “Ritorno qui in Parlamento per illustrare le ulteriori misure restrittive adottate” dopo la “subdola e repentina” impennata della curva. “Come è noto la sera di sabato 24 ottobre ho firmato un Dpcm alla fine di un lugno e articolato confronto con la maggioranza e le Regioni”.

Lo ha detto il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, nell’informativa alla Camera sull’ultimo Dpcm sul coronavirus .

“Vorrei ribadire che la scelta di sospendere o ridurre le attività in alcuni settori non deriva dal mancato rispetto di misure di sicurezza, che sono state adottate anche a prezzo di sacrifici, ma una scelta così radicale e dolorosa è legata all’esigenza di ridurre un contagio diffuso e esponenziale, riducendo le occasioni di socialità, specie in quei contesti in cui è più facile che venga abbassata la guardia”.

“I dati delle ultime settimane indicano una rapida crescita. Il numero dei nuovi positivi è preoccupante, risulta complesso il tracciamento. Questo quadro sta determinando una pressione severa sul servizio sanitario. Le misure adottate si pongono in continuita’ sul piano di metodo e di merito” su quelle adottate dal governo, “non abbiamo mai sottovalutato la pandemia”, ha detto ancora, spiegando che  “ci siamo attenuti a evidenze scientifiche, che ci hanno consentito di compiere solide valutazioni prognostiche”.

“Allo stato l’epidemia risulta compatibile con lo scenario ti tipo 3, con rapidità di progressione maggiore in alcune regioni. Lo studio prevede proprio quelle misure alle quali il governo si è attenuto”.

Le misure hanno l’obiettivo di “mitigare e raffreddare” la curva del contagio “al fine di alleviare il carico già pesante” sul sistema sanitario. Le misure si basano sui “principi di massima precauzione, proporzionalità e adeguatezza. Non abbiamo mai affermato di essere fuori dal pericolo e da una condizione di necessaria allerta”.

“Ribadisco quindi che le attività sospese dal Dpcm non sono state sospese perché non ritenute essenziali. La scelta discende esclusivamente dalla necessità, fondata su evidenze scientifiche, di diradare il più possibile i contatti sociali. Per lo stesso motivo abbiamo deciso la didattica a distanza” per le scuole superiori.  “Analoga ratio corrisponde all’incentivazione dello smart working”.

Stabilendo le restrizioni del dpcm “non abbiamo agito secondo criteri arbitrari o operando un’impropria gerarchia di valori tra attività. Nel primo pomeriggio di sabato abbiamo inviato la bozza di Dpcm al Comitato tecnico scientifico sollecitandone un parere e con verbale 121, qualche ora più tardi, il Cts ha risposto che ‘dopo ampia analisi condivide i provvedimenti formulando alcune limitate osservazioni’ che il governo ha sostanzialmente recepito”.

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