AgenPress. “Ancora un cinghiale chiuso in un giardino pubblico, ma stavolta, diversamente dallo sterminio di massa della mamma cinghialessa e dei suoi 6 cuccioli, è finita bene, grazie all’intervento della nostra associazione e di altre sigle animaliste inieme a Daniele Diaco, Presidente della Commissione Capitolina Ambiente”, afferma il Presidente degli Animalisti Italiani, Walter Caporale.
E aggiunge: “Siamo felici che per una volta sia stata anteposta la vita all’insensata e non necessaria violenza. Non sono state attuate, infatti, le soluzioni previste dal protocollo ammazza cinghiali approvato dalla Città Metropolitana e la Regione Lazio: l’ungulato è stato portato in una fattoria didattica di Trigoria. Perché non agire allo stesso modo per la famiglia massacrata nel parco Mario Moderni? Bisogna modificare il protocollo d’intesa e creare una sinergia con le associazioni animaliste”.
Pare che il Presidente Diaco sia aperto al dialogo e al confronto, mostrando un impegno concreto a favore delle operazioni di salvataggio che abbiamo portato avanti domenica 29 novembre presso Villa Carpegna a Roma.
Sul posto è arrivato anche il dottor Alan Risolo, medico veterinario, specialista di telenarcosi che ha verificato lo stato di salute del cinghiale e i requisiti del trasporto. Un lavoro di squadra impeccabile.
Questa volta Roma evita l’ennesima strage: a un cinghiale è stata risparmiata la vita.
Ora il Protocollo Comune di Roma – Regione Lazio va davvero cambiato!
Questa deve diventare la regola e non l’eccezione.