Sperimentazione animale. Lav scrive a Speranza: “attivare test alternativi”

AgenPress –  “Un modello sperimentale che fa riferimento ad approcci scientifici del secolo scorso che vanno superati nell’ottica di dare un futuro diverso al nostro Paese. Cogliamo l’occasione per ribadire la necessità di attivare test alternativi alla sperimentazione animale. Le alternative esistono già  e l’Italia ha numerosi ricercatori che lavorano proprio nel campo dei metodi alternativi ritenendoli maggiormente predittivi, utili e rapidi, oltre ad essere richiesti, come prioritari, dalla norma vigente, come evidenzia il recente database sulle Non-Animal Technologies che vede prestigiosi e numerosi contributi nazionali. Purtroppo, sono stati numerosi i tentativi volti a cancellare i traguardi ottenuti a favore della ricerca e dei diritti degli animali ed hanno comportato il posticipo di oltre 6 anni dell’entrata in vigore di questi fondamentali divieti”.

Lo scrive la Lav in una lettea-appello al Ministro della Salute, Roberto Speranza, ricordando  al minsitro che “grazie alla Sua volontà e il Suo impegno, lo scorso febbraio, è stato approvato l’aumento a 6 milioni di euro in tre anni per il rifinanziamento di enti pubblici di ricerca sui test alternativi, quindi cogliamo l’occasione per ribadire la necessità di attivarlo fin da subito, in risposta anche alla situazione sanitaria di emergenza attuale che necessita di una ricerca affidabile e veloce, e pianificare un piano attuativo effettivo che possa concretizzare e rendere fruibile tali fondi. Ad esempio seguendo quanto fatto dall’Emilia Romagna che da anni promuove un bando a sostegno delle ricerche con modelli alternativi che Lei potrebbe lanciare su piano nazionale”.

“Le chiediamo, quindi, di non rimandare, ancora, i divieti previsti dal primo gennaio 2021- così si chiude l’appello della Lav – Un gesto semplice ma determinante, che le permetterà di distinguersi da chi l’ha preceduta, che darà un segnale di supporto e implementazione verso tecniche di ricerca alternative e innovative che possano aiutare il problema dilagante della dipendenza come fatto in altri Stati dell’UE, oltre a creare posti di lavoro e incentivare una scienza giusta, affidabile e rapida”.

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