Crisi governo, Nobili (Iv): “Le ragioni per cui abbiamo fatto nascere questo governo non ci sono più”

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AgenPress. Luciano Nobili, deputato di Italia Viva, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Rosato dice: fiducia in Conte terminata. “Il tema che pone Rosato non è nuovo rispetto alle cose che abbiamo detto in queste settimane –ha affermato Nobili-. Le questioni sono due: la prima è il tentativo di gestione di questa grande mole di risorse che arriveranno dall’Europa, il Next Generation Ue, noi è da luglio che poniamo il tema di come utilizzare queste risorse, che non possono andare sprecate. Un giorno, nottetempo, il premier ci manda un piano dettagliato di come spendere quelle risorse, piano folle e inaccettabile che prevede 9 miliardi per la sanità, dopo aver rifiutato i 36 del Mes.

Inoltre, pochissimo spazio ai giovani, pochi soldi per il turismo, l’utilizzo di gran parte delle risorse per progetti già esistenti e già in qualche modo finanziati. Poi bisogna capire chi deve gestire queste risorse. Per noi le deve gestire il governo insieme al parlamento, perché ci sembra corretto visto che sono cambiamenti per i prossimi 20-30 anni. Tutti devono sentirsi coinvolti e impegnati. Invece anche qui ci viene detto che queste risorse saranno spese da task force di 300 consulenti, non si capisce chi siano, con quale mandato, sopra le leggi. Così proprio non ci siamo. Quel progetto così come è scritto va totalmente archiviato e riscritto da capo.

Il secondo tema che poniamo è che dobbiamo interrogarci sulla gestione della pandemia: perché siamo la nazione col numero più alto di morti in relazione alla popolazione? Perché non riusciamo a riaprire le scuole e non si è fatto un piano trasporti? I nostri 16-17-18enni hanno perso 6 mesi di scuola rispetto ai loro coetanei europei. C’è anche un problema di competenza che i nostri ragazzi stanno perdendo rispetto ai loro coetanei francesi e tedeschi”.

“Il tema dei temi è che noi abbiamo fatto nascere questo governo 15 mesi fa, per 15 mesi abbiamo sostenuto tutte le decisioni, ma 15 mesi dopo le ragioni per cui abbiamo fatto nascere questo governo non ci sono più, si sono esaurite. Abbiamo scongiurato il rischio di mandare il potere a Salvini, adesso li vuole Conte i pieni poteri ma non è che non li abbiamo dati a Salvini per darli Conte. Visto che quelle ragioni sono esaurite, o siamo in grado come maggioranza di sederci attorno a un tavolo per scrivere un nuovo patto di governo su Recovery, Mes, Tav, infrastrutture da sbloccare. Serve un piano di lavoro chiaro, se c’è questa volontà scriviamolo e andiamo avanti, se non c’è e dobbiamo tirare a campare sulla base del sondaggio quotidiano e dei like su facebook allora lasciamo perdere perché non facciamo il bene del Paese. Noi non chiediamo poltrone. Pensiamo che stare in parlamento non sia solo a tirare a campare, ma fare cose nell’interesse degli italiani. A lungo non ci sono state risposte a questi temi, poi le risposte sono state di sottovalutazione, ad un certo punto basta”.

“In parlamento incontro molti colleghi di PD e M5S che mi dicono: avete ragione, menomale che avete posto certe questioni perché così non si può andare avanti. Quando uno ha due ministri in cdm e le decisioni non vengono prese in cdm ma altrove, quando i ministri non vengono informati sulle decisioni in cui si vota in cdm, è un problema. Se a me sottoponi un documento di 150 pagine in cdm senza avermelo fatto analizzare prima e mi dici se sono favorevole o contrario, è complicato. E’ come se le decisioni venissero prese da un’altra parte, non in cdm”

Per Franceschini se ci fosse una crisi di governo si andrebbe ad elezioni. “In alcuni casi queste reazioni fanno parte del gioco democratico, del resto il PD è pieno di contraddizioni e di persone che la pensano in modo diverso. Le ricostruzioni che ho letto di Franceschini spero non siano vere, perché compete al Quirinale decidere cosa si fa e cosa no in caso di crisi di governo. I

n caso di crisi, il Presidente della Repubblica verificherebbe se esiste un’altra maggioranza in Parlamento e secondo me si troverebbe perché nessuno vorrebbe andare al voto. Vorrei vedere quante centinaia di parlamentari del M5S vorrebbero andare al voto con il taglio dei parlamentari, così come molti esponenti del centrodestra. Al di là di questo, ci sono convergenze possibili di fronte ad una crisi pandemica. Ma io mi auguro ci siano le condizioni per fare le cose che bisogna fare con questa maggioranza”.

 

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