AgenPress. Il presidente della Regione Liguria Toti ha firmato l’ordinanza n. 86 del 23/12/2020.
con la quale ammette lo spostamento dei cacciatori liguri in eventuale zona arancione, in tutti i comuni degli Ambiti Territoriali di Caccia (in genere grandi come mezza provincia) a cui sono iscritti, sino al 15 gennaio 2021, in palese violazione dell’ultimo DPCM del 3 dicembre scorso in materia di misure per fronteggiare l’epidemia da Covid-19.
Surreali le motivazioni a sostegno del provvedimento (che include anche l’allenamento dei cani da caccia) , come: “la tutela della sicurezza e della incolumità delle persone” (sic !), l’asserita “attività di pubblico servizio” prestata da chi si diverte dei boschi e campagne con un fucile in spalla, per arrivare alla “limitazione die sinistri stradali”.
In pratica sparare ai tordi da un appostamento, o ricercare una beccaccia nel bosco per abbatterla, viene equiparato all’essere un pompiere o un medico condotto.
La Lega Abolizione Caccia evidenzia, nel silenzio assordante dei Prefetti , lo sfregio alle disposizioni statali e l’illegale disparità di trattamento con i “normali” cittadini, che -specialmente nei giorni interessati dal “Decreto-Legge Natale” 172/2020- non possono spostarsi per motivi meramente ricreativi da un comune all’altro, visto che per le fucilate agli animali selvatici le disposizioni nazionali non hanno previsto alcuna deroga.
LEGA ABOLIZIONE CACCIA