AgenPress. Francesco Storace, vicedirettore de Il Tempo, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sul governo Draghi. “E’ un governo di necessità che risponde ad un appello fatto dal presidente della Repubblica, le forze politiche sono state quasi costrette a sostenerlo, speriamo che facciano bene –ha affermato Storace-. Mi ha molto colpito in positivo la lettera di Zingaretti a Repubblica in cui parla solo di cose concrete, mettendo da parte tutti gli elementi di divisione”.
Riguardo al Ponte sullo Stretto. “Indebitarsi per opere che servono all’Italia significa fare debito buono. Se il Ponte sullo stretto si può fare non ci vedo nulla di male, il problema è quando si dilapidano risorse per cose inutili”.
Sulla scelta di FDI. “Non penso che FDI si auguri che il governo Draghi vada male, significherebbe scommettere sul fallimento dell’Italia. Hanno scelto questo atteggiamento che è legittimo, i partiti fanno le loro scelte”.
Sull’atteggiamento dei media verso il governo Draghi. “E’ chiaro che c’è rispetto per la figura di Draghi, però gli errori che si commettono si denunciano. Adesso c’è questa mini-tregua, ma noi a Il Tempo abbiamo già segnalato le cose che non ci piacciono, a partire dalla conferma dello staff della Salute Speranza, Arcuri e Ricciardi, che è stato disastroso”.
Sui poteri delle Regioni. “Se non ci fosse stato il potere delle Regioni sulla sanità io non sarei mai riuscito a riaprire il Sant’Andrea nel Lazio. Io sono per introdurre una regione in più nell’ordinamento, quella di Roma. Dando a Roma i poteri legislativi di una Regione cambierebbe tutto in città”.
Sulle elezioni a Roma. “A Roma non ci si candida, si è candidati, perché non è una cosa di Paese. Ci deve essere un movimento serio per portare a candidare una persona. Mi fa un po’ sorridere la candidatura di Gualtieri se è vera. Draghi lo caccia da ministro dell’Economia e ce lo dobbiamo prendere noi a Roma? Sicuramente per il PD sarebbe un aiuto a perdere”.
Sulle donne del PD. “E’ una telenovela. Se la dovrebbero prendere con i loro capicorrente, Zingaretti potrebbe chiedere ad uno dei suoi di dimettersi mettendo una donna al loro posto”.