La pandemia ha rafforzato le attività criminali in Europa

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AgenPress. La pandemia ha rafforzato le attività delle reti criminali in Europa, a lanciare l’allarme l’ultimo rapporto dell’Europol, l’agenzia europea di contrasto al crimine.

L’agenzia prende in considerazione diversi comparti, ma è la droga a confermarsi al primo posto per giro d’affari. Il commercio di stupefacenti rappresenta infatti il principale giro d’affari per il 40% delle reti criminali nell’Unione europea.

Catherine De Bolle, direttrice dell’Europol, ha parlato di rapida scaltrezza dei malviventi che “sono riusciti ad intercettare i bisogni delle persone durante la pandemia – ha detto – e a strumentalizzare le paure individuali di fronte alla scarsità di alcuni beni vitali”.

Perseguire le attività dei gruppi organizzati non è semplice, spesso hanno infatti una struttura internazionale: il 70% delle reti attive, si legge nel rapporto, fa affidamento su individui che operano in almeno tre paesi diversi.

L’Europol mette in guardia i cittadini europei anche dalle frodi online e offline, e pure dalle rapine vecchio stile, ogni anno infatti avvengono oltre un milione di furti in appartamento.

Preoccupa poi il crescente uso della violenza da parte dei criminali che sembrano anche aver affinato le tecniche di riciclaggio del denaro, attraverso aziende reali e fittizie.

L’Europol invita poi gli Stati membri ad intensificare i controlli sulle reti criminali che hanno già allungato le proprie mire sugli affari che gireranno intorno alla ripresa. Per questo i magistrati europei dovranno cooperare tra loro.

 

 

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