AgenPress. Elisabetta Trenta (Ex-M5s): «Al Movimento Cinque stelle mancano una guida e una visione. Lascio perché io amo fare politica, amo il mio lavoro e ho delle competenze, che qui non vengono più riconosciute».
Elisabetta Trenta ha la voce ferma e le idee chiare. Non ha mai parlato molto quando era ministro della Difesa del primo governo Conte, ma adesso non si sottrae. Sulla sua vicenda ha appena scritto un libro, una lunga intervista rilasciata a Monica Macchioni, analista politica e fondatrice della casa editrice Male-edizioni.Il titolo gioca sulle sue iniziali: “E. T. – Un’extraterreste alla Difesa”.
Perché abbandona anche lei la creatura di Grillo e Casaleggio?
«Perché questa non è più la casa della trasparenza, della democrazia dal basso, della partecipazione e della coerenza con valori che sono e resteranno comunque miei».
Conte non le piace come leader?
«Il problema non è se mi piace o no. Ma il fatto che il Movimento era nato per essere diverso dagli altri partiti, le scelte non dovevano essere calate dall’alto ma condivise, fatte insieme alla base. Invece ci siamo contraddetti su tutto».
Per questo il Movimento è in crisi di consensi?
«Ma certo. Sa quanti mi scrivono, mi mandano messaggi, sono seriamente dispiaciuti, come me, di come sono andate le cose? Noi eravamo altro all’inizio».
Si unirà agli altri scissionisti che si stanno organizzando, magari attorno alla figura di Alessandro Di Battista?
«Ho letto ricostruzioni fantasiose sul mio futuro. Di sicuro continuerò a fare politica e a lavorare sul territorio. A me piace lavorare e mettere a disposizione le mie competenze».
Lei viene dall’Udc. Ha in programma un ritorno tra i centristi?
«Lasciai l’Udc per il Movimento piena di speranze e di aspettative. Non voglio parlare adesso di partiti, dico solo che lascio i Cinquestelle, non la politica».
Qualcuno sostiene che lei sia ancora arrabbiata perché quando è scoppiata la polemica sull’appartamento al ministero della Difesa, i grillini non l’hanno sostenuta.
«Ho avuto tutti contro, specialmente i media. Molti colleghi si espressero con sdegno contro di me, solo due colleghe M5S mi espressero solidarietà».
Qualche big grillino l’ha chiamata per chiederle di restare?
«Nessuno. Ma io ho il coraggio di andare avanti, al di là dei personalismi e dei compromessi».