Eutanasia. Mons. Paglia, pericolo che avvelena la cultura. Cappato, non è un obbligo sceglierla

- Advertisement -
- Advertisement -

AgenPress –  “C’è la tentazione di una nuova forma di eugenetica: chi non nasce sano non deve nascere. E insieme con questo c’è una nuova concezione salutistica per la quale chi è nato e non è sano, deve morire. È l’eutanasia. Questa è una pericolosa insinuazione che avvelena la cultura”.

Così a Vatican News mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita. “Si sta man mano incuneando nella sensibilità della maggioranza una concezione vitalistica della vita, una concezione giovanilistica e salutistica in base alla quale tutto ciò che non corrisponde ad un certo benessere e ad una certa concezione di salute viene espulso”.

Immediata la replica di Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni.

“Monsignor Paglia non pare dare alcun valore al diritto fondamentale alla libertà e responsabilità individuale, riconosciuto anche dalla Consulta. Solo operando tale grave rimozione si può arrivare a equivocare come ‘salutismo’, ‘eugenetica’, o ‘dover morire’ il sacrosanto diritto a rifiutare l’imposizione di scelte altrui sul proprio corpo e sulla propria vita. Con l’affermazione del referendum nessuno sarà obbligato a scegliere l’eutanasia e anzi sarà possibile prevenire ciò che accade ora: l’eutanasia clandestina, fatta di solitudine e disperazione e praticata nelle condizioni più terribili, anche per responsabilità della criminalizzazione voluta da una legge del 1930 e sostenuta dal Vaticano”.

- Advertisement -

Potrebbe Interessarti

- Advertisement -

Ultime Notizie

- Advertisement -