AgenPress – “Siamo 32. Credo che più d’uno fra noi abbia dato il segnale che era sbagliato arroccarsi su posizioni che portano solo a un muro contro muro”, dice in un’intervista al Corriere della Sera il presidente della Liguria Giovanni Toti, tra i fondatori di Coraggio Italia, riticando il metodo adottato dal centrodestra nel sostenere la candidatura di Maria Elisabetta Casellati alla quinta votazione per il Colle.
“L’elezione di un presidente va costruita – afferma Toti -. Non si può andare all’assalto, soprattutto se i numeri sono quelli che sono”. Alla presidente del Senato sono mancati voti anche dal suo partito, Forza Italia. “La disciplina di partito può arrivare fino a un certo punto il Parlamento non è una caserma”.
Per il presidente della Liguria bisogna evitare di continuare a fare nomi “senza un metodo e un obiettivo”. Toti dice di non avere nulla contro Belloni, Cartabia o Severino, ma se si vuole un tecnico “che sia la massima garanzia per la tenuta economica del Paese”, allora “c’è Draghi”. Se invece si vuole “ridare unità alla politica e spazio e dignità a un centro moderato di tradizione popolare”, “ci sono figure come Casini”.