AgenPress – Ennesimo incidente stradale dei camion della morte: stamattina un tir con un carico di 640 maialini destinati all’ingrasso si è ribaltato, coricandosi su un lato e causando il ferimento di moltissimi animali, 400 dei quali sono morti nell’impatto o sono stati soppressi per le gravi conseguenze riportate. Gli animali erano stipati su 5 piani, di cui solo 2 si sono salvati nell’impatto.
LAV Pordenone si è recata sul luogo dell’incidente e ha chiamato il servizio veterinario di Pordenone chiedendo giusta assistenza agli animali e che l’abbattimento di quelli in condizioni critiche avvenisse rispettando le procedure di stordimento preventivo.
Il veterinario sul posto non poteva procedere all’abbattimento degli animali agonizzanti, che hanno dovuto attendere tra grandissime sofferenze l’arrivo della “task force” di due veterinari che potessero procedere all’abbattimento in modo adeguato.
Gli animali schiacciati tra le lamiere si lamentavano disperati, vittime dell’ennesima sofferenza in una catena collaudata di sfruttamento. Maiali che vengono fatti nascere per essere uccisi, destinati alla macellazione, trasportati su lunghissime distanze tra gravi privazione, estrema fame, sete, paura, angoscia e impossibilità di riposo. In un’età ancora molto giovane, in cui sono ancora più fragili. È questo il caso dei 640 maialini che arrivavano dalla Danimarca stipati nel camion su 5 piani, animali di soli 20 kg, destinati all’ingrasso nel nostro Paese. Anche per gli animali che si sono salvati non c’è il lieto fine, un nuovo camion è arrivato per trasportarli all’allevamento verso cui erano diretti.
Il trasporto di animali vivi è crudele, inquinante e svela le gravi criticità del sistema di sfruttamento, per cui è prassi che animali fatti nascere in Danimarca finiscano la loro breve vita in Italia, mostrando in modo inequivocabile le contraddizioni del tanto acclamato Made in Italy.
Il Parlamento europeo, chiamato a votare per migliorare la protezione degli animali durante il trasporto, lo scorso 20 gennaio ha approvato delle raccomandazioni deludenti e insufficienti.
L’unica soluzione per risparmiare questa ulteriore sofferenza agli animali sfruttati è abolire il trasporto di animali vivi, e trasportare solo carni e derivati animali.
Mentre continueremo a chiedere alle istituzioni europee di garantire vera protezione agli animali allevati, ciascuno di noi può già decidere di non contribuire a tutto questo smettendo di mangiare carne e altri prodotti dello sfruttamento.