AgenPress. La gip del Tribunale di Latina Giorgia Castriota è stata arrestata perché riceveva “sistematicamente” denaro e gioielli, in cambio conferiva incarichi a persone con cui intratteneva rapporti personali “consolidati”.
Avrebbe percepito anche parte dei compensi in denaro liquidati da lei stessa o corrisposti a titolo di compenso dalle società sequestrate.
Le accuse contestate a vario titolo per atti contrari ai doveri di ufficio, corruzione in atti giudiziari e induzione indebita a dare o promettere utilità. Ma anche condotte attive, come l’intenzione di portare le società al fallimento e nominare curatori gli stessi professionisti, “con lo scopo, verosimilmente”, di mantenere il controllo sulla procedura e non perdere la fonte di guadagno.
Risultano indagati anche altri due professionisti coinvolti nelle stesse amministrazioni giudiziarie.
«La personalità di Giorgia Castriota – scrive il gip – è quella di una donna che ha bisogno di soldi, ma non perché il suo stipendio sia oggettivamente basso, percependo oltre 3mila euro mensili, ma perché si ostina a voler vivere al di sopra delle proprie possibilità economiche»