AgenPress – Secondo i primi risultati ufficiali, sul 25% dei voti scrutinati, il partito conservatore di Nea Dimokratia ottiene il 40,51%, Syriza il 17,90%, il Pasok il 13,56%, il Kke il 6,96, il partito “Spartani”, sostenuto da un ex appartenente di Alba Dorata, ottiene il 4,65%.
“Dopo tanto tempo, una voce nazionalista sarà in Parlamento”, dice presidente del partito di estrema destra “Spartani” (in greco Spartiates), Vassilis Stigas. Se il risultato venisse confermato, il partito otterrebbe 12 seggi. “Vorrei ringraziare Ilias Kasidiaris per il suo importante aiuto, è stato il carburante che ci ha dato lo slancio per raggiungere questo risultato”, ha aggiunto Stigas.
Kasidiaris è attualmente in carcere, dove sta scontando una pena di 13 anni per aver partecipato a un’organizzazione criminale, il partito neonazista ormai disciolto di Alba Dorata. Stigas ha poi aggiunto che gli “Spartani vengono per unire, non per dividere”. E ha ribadito: “Porteremo una nuova etica in Parlamento”.
Si prevede che il partito di Kyriakos Mitsotakis vincerà il 40,5% dei voti, con il suo principale rivale, il partito di sinistra Syriza, che subirà una schiacciante sconfitta con poco meno del 18% di consensi previsti, anche peggio del 20% delle ultime elezioni di maggio .
Le proiezioni indicano che il partito di Mitsotakis conquisterà abbastanza dei 300 seggi del Parlamento per formare un governo stabile grazie a una modifica della legge elettorale che concede al partito vincitore seggi bonus. Le precedenti elezioni di maggio, condotte con un sistema di rappresentanza proporzionale, gli avevano lasciato cinque seggi in meno rispetto alla maggioranza nonostante avesse ottenuto il 41% dei voti.
In tutto, si prevede che otto partiti supereranno la soglia del 3% per entrare in Parlamento, tra cui un partito di estrema destra e un partito ultrareligioso. Il numero di partiti che entreranno in Parlamento influirà sul numero di seggi che occuperà il vincitore.
Mitsotakis, 55 anni, ha condotto una campagna su una piattaforma per garantire la crescita economica e la stabilità politica mentre la Grecia si riprende gradualmente da una brutale crisi finanziaria durata quasi un decennio.