AgenPress – La Russia costringe sistematicamente i residenti delle zone occupate degli oblast di Luhansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia ad accettare passaporti russi, secondo quanto riportato il 2 agosto dal gruppo di ricerca statunitense Ukraine Conflict Observatory .
Gli ucraini che vivono nei territori occupati “sono soggetti a minacce, intimidazioni, restrizioni agli aiuti umanitari e ai beni di prima necessità, e possibile detenzione o deportazione”, hanno detto i ricercatori dell’Università di Yale.
L’analisi ha evidenziato che questi metodi rispecchiano quelli utilizzati dalla Russia in Crimea e nelle aree occupate degli oblast di Donetsk e Luhansk dal 2014.
Il processo russo di passaporti forzati è duplice. In primo luogo, le autorità di occupazione semplificano il processo di acquisizione dei passaporti russi da parte dei cittadini ucraini. In secondo luogo, secondo il rapporto, la Russia impone restrizioni de facto a coloro che rifiutano.
Ciò può includere la negazione dei servizi medici, dei benefici sociali, della capacità di guidare e di lavorare e persino minacce esplicite di violenza o intimidazione.
Il 21 luglio, il Centro di resistenza nazionale ha affermato che le autorità di occupazione russe in alcune parti dell’oblast di Kherson costringono i residenti ad accettare passaporti russi sotto la minaccia della deportazione. In altri casi, coloro che conservano i loro passaporti ucraini rischiano la perdita dei diritti di proprietà, la pena detentiva e la mobilitazione nell’esercito russo.
Durante la massiccia inondazione dell’oblast di Kherson in seguito alla rottura della diga di Kakhovka, la Russia ha consentito l’evacuazione solo ai titolari di passaporto russo, ha riferito lo stato maggiore delle forze armate ucraine.
Secondo l’ordine esecutivo di Putin , chiunque viva nei territori occupati e rifiuti di accettare la cittadinanza russa sarà considerato uno straniero e potrebbe essere espulso a partire dal 1° luglio 2024.
Secondo l’Osservatorio ucraino sui conflitti, i metodi della Russia costituiscono una grave violazione del diritto internazionale, in quanto la Convenzione dell’Aia del 1907 vieta di “costringere gli abitanti del territorio occupato a giurare fedeltà alla Potenza nemica”.