AgenPress – Nel primo dei due giorni di incontro, i leader del G20 hanno denunciato l’uso della forza per ottenere guadagni territoriali, ma non hanno criticato direttamente la Russia. Il governo ucraino ha affermato che la dichiarazione “non è nulla di cui essere orgogliosi”.
Durante il vertice di Bali dello scorso anno era stato usato un linguaggio più forte condannando Mosca e la sua aggressione contro l’Ucraina.
A Bali i deputati hanno deplorato “con la massima fermezza l’aggressione della Federazione Russa contro l’Ucraina”, rilevando però che “ci sono opinioni diverse e valutazioni diverse sulla situazione e sulle sanzioni”.
La dichiarazione di Delhi non critica direttamente la Russia per la guerra. Ma si parla della “sofferenza umana e degli impatti negativi aggiuntivi della guerra in Ucraina per quanto riguarda la sicurezza alimentare ed energetica globale”. Ha inoltre ribadito il riconoscimento di “opinioni e valutazioni diverse”.
È importante sottolineare che la dichiarazione specifica “la guerra in Ucraina” piuttosto che “la guerra contro l’Ucraina”. Questa scelta di parole avrebbe potuto aumentare la probabilità che la Russia approvasse la dichiarazione.
L’Ucraina – che ha preso parte al vertice di Bali – non è stata invitata quest’anno e la sua risposta alla dichiarazione è stata critica.
È difficile per Kiev vedere l’eliminazione di qualsiasi riferimento all’”aggressione” russa come altro che un segno che i suoi sostenitori occidentali stanno perdendo la discussione con il “Sud del mondo” su come caratterizzare la guerra.