AgenPress. Sulle compravendite immobiliari pesa come un macigno il caro-mutui e il continuo rialzo dei tassi disposto negli ultimi due anni dalla Bce. Lo afferma il Codacons, commentando i dati Istat che attestano un crollo delle compravendite del -16% nel secondo trimestre.
Acquistare una casa in Italia è diventato sempre più proibitivo – spiega l’associazione – Chi deve accendere oggi un mutuo si trova a fare i conti con tassi di interesse altissimi sia per il fisso che per il variabile, come conseguenza dei rialzi imposti dalla Bce tra il 2022 e il 2023.
Per dare un quadro del fenomeno, basti pensare che oggi, considerata una fascia media di mutuo a tasso variabile di importo compreso tra i 125mila e i 150mila euro, per una durata di 25 anni, ossia l’importo più richiesto in Italia da chi accende un finanziamento per l’acquisto di una casa, la rata mensile è salita complessivamente tra i 270 e i 365 euro rispetto a quanto pagato nel 2021, con ripercussioni sulle famiglie comprese tra i +3.240 e +4.380 euro all’anno – analizza il Codacons.
Un esborso che molte famiglie non possono permettersi e che, come da noi denunciato in tempi non sospetti, sta avendo effetti negativi sull’intero settore immobiliare italiano – conclude l’associazione.