AgenPress. Non è casuale che la Festa dell’Amicizia promossa e voluta con successo e grande acume politico termini oggi sette ottobre festa della Madonna del Rosario, giorno molto caro per quello che rappresenta al popolo cristiano. Il dibattito di questi giorni ha confermato e conferma l’esigenza di una politica nuova e allo stesso tempo fedele alla Tradizione, in grado di esaltare i valori di libertà intesa come responsabilità, pace, rispetto delle regole, competenza nelle scelte e vicinanza alle fasce deboli.
Nessuno deve rimanere indietro, ce lo impone il senso cristiano della vita e la dottrina sociale della Chiesa. Viviamo tempi di confusione ad ogni livello nei quali domina il relativismo etico e culturale: la sfida è contrastare con la ragione questa mentalità.
Abbiamo davanti a noi tanti fronti aperti ed emergenze come l’immigrazione. Da credenti dobbiamo accogliere, tuttavia nel buon senso dei numeri tenendo conto doverosamente che se esiste un diritto ad emigrare, prevalente è quello di restare nel proprio Paese come sostenevano Giovanni Paolo II e Papa Ratzinger. Pertanto una saggia politica migratoria passa da una prudente accoglienza ad un aiuto portato nei territori di origine favorendo ed incentivando a non emigrare.
E chi viene in Italia sia benvenuto ma rispetti leggi, tradizioni e cultura dei locali tenendo conto che l’immigrazione è un problema da affrontare con l’Europa che spesso ci ha lasciati soli. Un’altra sfida è rappresentata dai cambiamenti climatici e ce lo dice il Magistero di Papa Francesco nella Laudato si’ enciclica sociale dedicata ad ambiente e Creato. Facciamo in tempo a salvare la casa comune se ci rendiamo conto che clima ed ambiente sono beni comuni che il Signore ci ha affidato quali amministratori diligenti e non padroni. Tutto questo ci deve portare ad un ecologismo maturo e responsabile che metta l’uomo al centro per un nuovo umanesimo cristiano al contempo rispettoso della laicità.
La politica sappia premiare competenza ed esperienza, dunque il merito, non facendosi sedurre dalla logica della rottamazione di chi ha saggezza ed esperienza.
Ricorrono i 75 anni della Costituzione e allora ricordiamoci che essa tutela il lavoro la sola fonte di reddito e dignità e la salute quale diritto fondamentale oggi spesso negato ai non abbienti. Bisogna investire nella sanità pubblica un tempo fiore all’occhiello e frenare la corsa al privato e la logica americana delle assicurazioni.
Basta con i tempi di attesa lunghi che obbligano a ricorrere al privato anche chi non ha mezzi causando una ingiustizia sociale. La sanita’ torni alla logica del Buon Samaritano che pur pagano, si fece prossimo. Ecco la ragione tecnica del potenziamento della medicina e delle strutture territoriali che se funzionanti decongestionano ospedali e pronto soccorso. Si paghinino adeguatamente i medici del servizio sanitario nazionale per non favorirne la migrazione al privato, si abbatta la burocrazia e si abbia il coraggio di eliminare il numero chiuso di accesso a medicina. Sarà il merito col rigore in studi ed esami a creare lo sbarramento.
Infine un commento su questa Festa dell’Amicizia. Un successo di idee e proposte, la conferma alla lucida intuizione del Presidente Cuffaro politico saggio e lungimirante. Abbiamo bisogno di un polo moderato, centrista, aperto ai principi occidentali e alla solidarietà ed ovviamente ai valori cristiani della dottrina sociale”.
Lo dice in una nota il Presidente di Unione Cristiana Sen. Domenico Scilipoti Isgrò.