AgenPress. “La crisi ad Haiti si acuisce giorno dopo giorno. Metà della popolazione ha bisogno di assistenza umanitaria, compresi circa 3 milioni di bambini. La metà di coloro che hanno bisogno di assistenza non la sta ricevendo, in gran parte a causa dell’insicurezza e di finanziamenti umanitari insufficienti. I servizi di base sono sull’orlo del collasso.
Anni di disordini politici e condizioni economiche devastanti hanno portato alla proliferazione di gruppi armati. È stato stimato che 2 milioni di persone, compresi 1,6 milioni di donne e bambini, vivono in aree sotto il loro concreto controllo. Questi gruppi stanno espandendo le loro operazioni fuori dalla capitale, perpetrando livelli estremi di violenza sia a Port-au-Prince sia nel vicino Artibonite.
I bambini vengono feriti o uccisi in scontri a fuoco, alcuni persino mentre vanno a scuola. Altri vengono reclutati forzatamente o si stanno unendo ai gruppi armati per pura disperazione. Le comunità sono terrorizzate e le donne e le ragazze vengono prese di mira con livelli estremi di violenza di genere e sessuale.
I rapimenti a scopo di riscatto sono saliti alle stelle, mentre studenti, insegnanti e operatori sanitari subiscono minacce quotidiane. Di conseguenza, i lavoratori qualificati, di cui c’è un disperato bisogno per fornire servizi essenziali, stanno cercando di fuggire dalle loro comunità e persino dal Paese. Decine di migliaia di persone sono ora sfollate interne a causa dell’estrema violenza.
I gruppi armati hanno anche bloccato le principali vie di trasporto da Port-au-Prince al resto del Paese – dove risiede la maggior parte della popolazione – distruggendo i mezzi di sussistenza e limitando l’accesso ai servizi essenziali.
Questo mix di condizioni ha causato un incremento della crisi di sicurezza alimentare e nutritiva – soprattutto per i bambini. Dallo scorso anno, abbiamo visto un aumento senza precedenti del 30% del numero di bambini che soffrono di malnutrizione acuta grave, che ha superato i 115.000 bambini a livello nazionale. Circa un quarto dei bambini di Haiti è cronicamente malnutrito, con conseguenze devastanti per lo sviluppo fisico e cognitivo.
La crisi di malnutrizione coincide con un’epidemia di colera in corso, in cui quasi la metà dei casi sospetti sono bambini sotto i 14 anni. I bambini gravemente malnutriti hanno una probabilità cinque volte maggiore di morire di colera senza una terapia immediata. Tuttavia, il sistema sanitario nazionale non ha la capacità di rispondere adeguatamente alle esigenze sanitarie e nutrizionali dei bambini e delle famiglie vulnerabili.
La violenza sta compromettendo anche il lavoro degli operatori umanitari sul campo. Tuttavia, nonostante i rischi e la complessità operativa, le nostre organizzazioni continuano a raggiungere i bambini e le famiglie più vulnerabili con servizi salvavita.
Ci sono alcuni risultati positivi. La scorsa settimana, ad esempio, l’UNICEF e i nostri partner sono riusciti a garantire il rilascio sicuro di quasi 60 bambini trattenuti dai gruppi armati che occupavano una scuola a Port-au-Prince.
Ma finora, quest’anno, abbiamo ricevuto appena un quarto dei 720 milioni di dollari necessari per finanziare il Piano di risposta umanitaria.
La comunità internazionale dovrebbe dare priorità all’aumento dei finanziamenti umanitari flessibili. Questo ci aiuterà a fornire aiuti salvavita, implementando al contempo soluzioni per lo sviluppo a lungo termine e la costruzione della resilienza”.
Estratto del briefing tenuto da Catherine Russell, Direttore generale dell’UNICEF, al Consiglio di Sicurezza dell’ONU sulla situazione umanitaria ad Haiti.