Serena Mollicone. Si riapre il processo. Corte Appello Roma accoglie richieste accusa. Saranno sentiti consulenti e testimoni

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AgenPress – Si riapre il processo per l’omicidio di Serena Mollicone, la 18enne di Arce, in provincia di Frosinone, trovata priva di vita nel giugno del 2001  in località fonte Cupa a Fontana Liri. Legata mani e piedi e con la testa infilata in un sacchetto del supermercato, morì di asfissia meccanica. Le indagini, proseguite per vent’anni e costellate da difficoltà tecniche, vuoti investigativi e clamorosi errori giudiziari, nel dicembre del 2019 sono sfociate nel rinvio a giudizio dei cinque indagati.

I giudici della Corte d’Assise di Appello di Roma hanno ammesso la rinnovazione dibattimentale fissando la prossima udienza al 20 novembre quando verranno ascoltati i consulenti delle parti. Alla luce di queste audizioni si deciderà se procedere anche con testimoni così come sollecitato dal Procuratore Generale.

Accolta, dunque, la richiesta della procura generale che in mattinata aveva anche sollecitato l’audizione di ben 44 persone, tra testimoni e consulenti, ritenute “indispensabili” per l’accertamento della verità.

Per la corte è importante, per il momento, procedere all’ascolto in udienza di tutti consulenti di cui hanno parlato il sostituto procuratore generale Andrea Piantoni e la pm applicata Maria Beatrice Siravo, il magistrato, che a conclusione delle oltre 200 udienze del processo celebrato a Cassino, aveva chiesto la condanna dei 5 imputati e che ha fatto ricorso contro la loro assoluzione emessa il 15 luglio 2022 per insufficienza di prove.

Per gli altri testimoni – definiti “laici” – si deciderà di volta in volta a partire dalla prossima udienza fissata il 20 novembre.Sono previste successivamente udienze il 7, il 14 e il 21 dicembre quando, presumibilmente, potrebbe arrivare la sentenza.

La decisione di riaprire il dibattimento è stata accolta con favore dai parenti di Serena: “Sono molto contento. Anzi speriamo si faccia molta più luce, perchè avere preclusioni?”, ha dichiarato Antonio Mollicone, zio di Serena.

Sulla stessa lunghezza d’onda, l’avvocato Sandro Salera, legale di parte civile per conto di Consuelo Mollicone, sorella della 18enne assassinata: “Non è così frequente la riapertura di un processo, evidentemente la corte vuole rendersi conto dell’attendibilità della sentenza di primo grado. Si parte con i consulenti tecnici e poi vedremo nelle altre udienze”.

Gli imputati – per le accuse che vanno, a seconda delle posizioni, dall’omicidio al favoreggiamento – sono Franco Mottola, ex comandante della stazione dei carabinieri di Arce, il figlio Marco e la moglie Anna Maria. Insieme a questi, anche i carabinieri Francesco Suprano (unico degli imputati presenti in aula, ndr) e Vincenzo Quatrale, che risponde di istigazione al suicidio diel brigadiere Santino Tuzi, che si è tolta la vita nel 2008 poco dopo aver raccontato agli investigatori dettagli importanti ai fini dell’indagine.

 

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