AgenPress – L’attivista palestinese Ahed Tamimi è stata arrestata dalle forze israeliane nella Cisgiordania occupata.
Tamimi, 22 anni, è stata detenuta durante la notte nel villaggio di Nabi Saleh, ha detto la Società dei Prigionieri Palestinesi.
Ahed Tamimi è diventata da adolescente un simbolo internazionale della resistenza contro Israele. Nel 2015, l’allora quattordicenne fu fotografata mentre mordeva un soldato israeliano che stava cercando di trattenere suo fratello minore.
La Società dei Prigionieri Palestinesi ha affermato che Tamimi era una degli almeno 70 palestinesi arrestati nei raid israeliani in Cisgiordania e nell’occupazione di Gerusalemme Est domenica notte.
L’episodio che l’aveva portata in carcere risaliva al 19 dicembre quando, al culmine delle proteste innescate dalla decisione di Donald Trump di trasferire l’ambasciata statunitense da Tel Aviv a Gerusalemme, aveva schiaffeggiato, spintonato e preso a calci due soldati israeliani che si trovavano accanto alla casa di famiglia. I due militari, ai quali la giovane aveva intimato di andarsene, non hanno reagito a quella che sembrava più una provocazione che un tentativo di fare del male.
L’incidente però era stato ripreso con il telefonino e rilanciato su Internet, acquistando grande popolarita’. Pochi giorni dopo l’esercito israeliano aveva arrestato la ragazza. La famiglia Tamimi non era nuova alle proteste: Bassem, il padre, è un noto esponente di al-Fatah, il partito del presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Abu Mazen, e giocava un ruolo importante nelle proteste a Nabi Salih, villaggio 20 km a nord-ovest di Ramallah.
Questa volta la giovane, finita in manette vicino a Ramallah, ha scritto via social di uccidere dei coloni ebrei: “Il nostro messaggio alle mandrie di coloni è che vi aspettiamo in tutte le città della Cisgiordania, da Hebron a Jenin. Vi massacreremo e voi direte che ciò che Hitler vi ha fatto è stato un scherzo. Berremo il vostro sangue e mangeremo i vostri teschi. Andiamo, vi aspettiamo”, si legge nel post scritto in ebraico e arabo.
L’ha accusata di aver espresso “simpatia e sostegno agli esseri umani nazisti sui social media” e ha giurato: “Tolleranza zero verso i terroristi e i sostenitori del terrorismo!”
Tuttavia, la madre di Tamimi, Nariman, ha negato di aver scritto il post. “Ci sono dozzine di pagine [online] a nome di Ahed con la sua foto, con le quali non ha alcun legame”.