AgenPress – “In questa sala ci sono alcuni banchi vuoti: la Fnsi ha inteso disertare per protesta la conferenza. Una protesta che nella sostanza condivido. Ci allarma l’approvazione di un emendamento che rischia di far calare il sipario sull’informazione in materia giudiziaria”.
Lo ha detto il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Bartoli, in apertura della conferenza stampa di fine anno. “Chiediamo di ripensare a fondo la riforma della diffamazione in discussione al Senato, una proposta che non disincentiva in maniera seria le liti temerarie e comprime invece il diritto dei cittadini a un’informazione libera”.
“Questo governo si è mosso in maniera efficace nel sostegno all’editoria, in particolare nel comparto delle agenzie di stampa; ma occorre fare ancora di più, c’è troppo lavoro povero. Troppi compensi che assomigliano più a un’elemosina che a una retribuzione”.
“I giornalisti non hanno esitato a rischiare la vita, e talvolta a perderla, per raccontare i delitti della mafia, i soprusi e le violenze, i crimini di guerra, gli stermini. Testimoni scomodi e poco amati, spesso divenuti bersaglio nei momenti di forte tensione sociale e negli scenari di guerra. Anche se qualcuno oggi cerca di dimenticarlo o sottovalutarlo. Questa è la nostra storia, storia di cui siamo orgogliosi”.
“Con l’avvento dell’Intelligenza artificiale, l’Italia deve scegliere se accettare di essere tagliata definitivamente fuori dal grande mercato internazionale della cultura e dell’informazione, occorre un’alleanza di tutti i soggetti: Governo, Parlamento, autorità regolatorie, editori, nuove professionalità, giornalisti. Dobbiamo adottare una seria autoregolamentazione a partire dalla trasparenza”.