AgenPress – Le pensioni “rappresentano una quota cospicua” della spesa pubblica complessiva, su cui secondo l’Ocse bisogna intervenire per mettere la traiettoria del debito/Pil su un percorso più prudente”.
E nel rapporto sull’economia italiana pubblicato oggi, viene raccomandato che sul breve periodo la spesa pensionistica “potrebbe essere contenuta eliminando gradualmente i regimi di pensionamento anticipato”.
Nel medio termine, si suggerisce di sostituire la parziale deindicizzazione delle pensioni elevate con un’imposta sulle pensioni elevate, che non sia correlata ai contributi pensionistici versati.
L’Ocse ritiene che il contributo di solidarietà possa essere mantenuto fino a quando il reddito relativo dei pensionati sarà allineato alla media dell’Ocse. Inoltre, l’Ocse ritiene che le prossime revisioni della spesa, attualmente mirate a realizzare risparmi di bilancio annuali pari a circa lo 0,2% del PIL, dovranno essere più ambiziose.
Senza modifiche alle politiche di spesa e fiscali, l’incremento della spesa per pensioni, sanità e assistenza a lungo termine, insieme all’aumento dei costi del servizio del debito, porterebbero il debito pubblico italiano a circa il 180% del PIL entro il 2040, con conseguente aumento della vulnerabilità agli shock di bilancio e un possibile aumento del premio di rischio sul debito pubblico.