AgenPress. Durante i lavori dell’Italian Investment Council – Remind, Stefano Cervone, Presidente del Collegio Sindacale Assicuratrice Milanese, si è focalizzato sulle nuove sfide e gli approcci innovativi alla sicurezza.
Con un’esperienza consolidata nel settore finanziario e immobiliare, ha affrontato il tema della sicurezza, sottolineando l’importanza di trovare un equilibrio tra protezione e apertura.
“La sicurezza è un concetto complesso e multidimensionale”, ha dichiarato, “Affrontiamo il mondo con la preoccupazione di proteggerci, ma un eccessivo orientamento verso la sicurezza può portare a una chiusura nei confronti del mondo esterno. Ora la sicurezza è stata declinata in moltissime accezioni, perché tante ne ha.
Io vorrei risalire un po’ allo stipite, al ceppo etimologico della parola che è sine cura, cioè affrontiamo il mondo senza preoccupazione, senza pensiero, senza timore, senza paura. Purtroppo la paura ci restituisce subito una prospettiva soggettiva poi di questo termine, nel senso che evidentemente ciascuno c’ha le sue e dobbiamo fare riferimento necessariamente a degli standard, questo è poco ma è sicuro, nel senso che la sicurezza poi ha come contraltare che cosa, il proteggersi, e quindi l’eccessivo orientamento verso la sicurezza ci porta a una chiusura nei confronti del mondo. Questo è un tema che per esempio si affronta tutte le volte che si progetta un lay-out di un immobile, voglio dire, vogliamo dare più un senso di apertura che restituisce, se vogliamo, meno sicurezza perché è più permeabile l’osmosi con l’ambiente esterno è maggiore e le minacce possono penetrare e permeare più facilmente all’interno della struttura o chiuderla, è un po’ il tema porto la mascherina il 100% del tempo e la tolgo, che abbiamo vissuto psicologicamente tutti fino a pochissimo tempo fa. È ben evidente che non possiamo chiuderci interamente così come non possiamo interamente aprirci. Io ricordo che negli Stati Uniti ha cominciato a prender piede ormai diversi anni fa la cosiddetta Gated Community, cioè sostanzialmente erano delle realtà residenziali, dei compendi residenziali, all’interno dei quali si poteva entrare solamente superando dei controlli di sicurezza.”
Cervone ha evidenziato l’importanza della progettazione e della manutenzione degli spazi fisici, ma ha anche sottolineato il ruolo fondamentale della cultura della sicurezza. “La sicurezza non riguarda solo gli aspetti fisici, ma anche il modo in cui ci poniamo nei confronti della protezione”, ha affermato.
C’è sicuramente un aspetto che va nella progettazione e nella manutenzione dei presidi fisici che noi abbiamo all’interno dello spazio in cui ci muoviamo, ripeto qui ci assiste la norma, abbiamo una sicurezza più legata al corretto modo di utilizzare le amenities e le facilities che sono all’interno degli spazi immobiliari, quindi abbiamo una sicurezza legata al software, c’è un hardware che è sostanzialmente la corretta progettazione e la corretta manutenzione, e poi ci sono delle regole, e delle regole che esistono in tutti gli ambienti in cui noi siamo chiamati ad operare e fanno riferimento al garantire un certo livello di sicurezza, ma c’è un terzo livello di sicurezza che è quello del brainware, cioè come noi ci poniamo e l’importanza che assegniamo verso la sicurezza e qui è fondamentale spargere una cultura della sicurezza.
Nel mondo economico, questo oggi viene apprezzato e devo dire da diversi decenni in termini di qualità, qualità dell’investimento, qualità dei comportamenti, la cui controfigura poi è il rischio, la gestione del rischio, la qualità dell’azione, quindi dove l’azione può andare incontro a dei comportamenti non corretti, diciamo così un’operatività non compliant, abbiamo sostanzialmente la ricorrenza di un rischio. Qui gli strumenti di copertura sono un po’ gli stessi a cui facevo riferimento adesso, quindi l’intervento sull’hardware, sul software, quindi l’adeguamento delle regole e sul brainware, quindi la cultura di cui si parla moltissimo in ogni organizzazione si diffonde una cultura del rischio che è argomento centrale e che troviamo anche in tutto l’universo della cosiddetta sicurezza sul lavoro, ora perché il concetto che ci viene più immediatamente alla mente.
Il presidente del Collegio Sindacale ha poi discusso dell’importanza di strumenti come l’assicurazione nella gestione dei rischi. “L’assicurazione non è solo una copertura economica, ma anche un modo per sensibilizzare le persone sulla sicurezza”, ha spiegato. “Io quello che ho trovato di bello da quando sono rientrato nel settore assicurativo è questo costantemente indurre la clientela o comunque i soggetti che si interfacciano con l’assicurazione a porsi il problema della sicurezza, che è un modo per rifletterci sopra. Poi uno può trovare copertura economica perché purtroppo l’assicurazione devo rammentare, interviene nel momento in cui il sinistro sostanzialmente si è verificato a livello preventivo, è semplicemente un modo per come dire captare i rischi che sono intrinseci nella funzione economica che stiamo trattando, però ripeto, è meritorio questo, e ci si rende conto anche moltissimo in quest’ambito almeno questo è stato il mio impatto devo dire, intellettuale primario della incredibile mole di dati che devono essere processati nel porsi il problema della sicurezza”.
Cervone ha anche toccato il tema dell’intelligenza artificiale e del suo ruolo nella prevenzione dei rischi. ” Sono convinto, che come per ogni cosa, l’intelligenza artificiale sia uno strumento che l’essere umano è chiamato ad utilizzare.
Ci fuorvia un po’ nel dibattito forse proprio questo aver voluto chiamarla intelligenza, ecco che ci mette un po’ in imbarazzo rispetto ad un prodotto che è esterno in qualche modo all’umano, io dico sempre l’intelligenza di solito pone domande, non dà risposte. L’intelligenza artificiale invece è abilissima a dare le risposte e sono risposte importanti perché sono risposte che la nostra capacità elaborativa umana non riesce a processare con la stessa velocità e con la stessa efficienza e con la stessa “ampiezza” di ricognizione dell’universo dati. Qui sono risposte importantissime e ne vedo applicazioni appunto dall’ottica del mondo assicurativo importantissima anche in termini di poter pre cognire, qui mi ricordo un vecchio film che era stato fatto sulla precognition, le situazioni potenzialmente a rischio di poterne pre-quantificare gli effetti pregiudizievoli per cui è uno strumento importante che va sicuramente tenuto presente, ne stiamo leggendo già n applicazioni nel campo degli investimenti”, ha concluso.