AgenPress. Nel mese di settembre 2023, Anac ha avviato un’analisi sugli affidamenti pubblici riguardanti il servizio di fornitura di personale medico e infermieristico al fine di verificare la diffusione del fenomeno dei cosiddetti “gettonisti” nell’approvvigionamento da parte delle strutture riconducibili al Sistema Sanitario Nazionale durante il periodo 2019-2023.
Per il personale medico i dati evidenziano come il fenomeno sia esploso a seguito dell’emergenza sanitaria iniziata nel 2020. Volendo osservare il fenomeno non solo dal punto di vista di evoluzione nel tempo del valore economico degli affidamenti, ma anche da quello della loro distribuzione all’interno delle procedure di scelta del contraente si osserva una netta prevalenza dei contratti derivanti da procedure negoziate per affidamenti sotto soglia e da affidamenti diretti.
Per quanto riguarda il personale infermieristico a differenza del caso del personale medico, il fenomeno era già rilevante nel periodo pre-pandemico. Anche per questi contratti si osserva il maggior ricorso, in termini numerici, agli affidamenti diretti o alle procedure negoziate senza previa pubblicazione del bando.
Estendendo l’analisi ai più generici servizi di fornitura di personale, si delinea un mercato che vale complessivamente nel periodo considerato 1,7 miliardi di euro.
Dall’analisi territoriale della spesa effettivamente sostenuta dalle stazioni appaltanti nell’intero periodo 2019-2023, emerge in primis che tutte le Regioni risultano coinvolte in tale processo di approvvigionamento con differenze significative tra Regione e Regione.
Dal lato dell’offerta si rileva come la quota più rilevante del mercato sia ripartita tra pochi operatori economici, ad esempio per i contratti di servizio di fornitura di personale medico solo cinque operatori economici (cooperative o società tra professionisti) si sono assicurati il 64% del valore dei bandi complessivamente aggiudicati, a fronte di 25 soggetti economici che gestiscono il restante 36%. Per i contratti per il servizio di fornitura di personale infermieristico, il grado di concentrazione del mercato su pochi operatori economici è ancora più significativo: due soli operatori rappresentano il 63% del valore dei bandi aggiudicati, a fronte di 30 operatori che si spartiscono il 37% del valore del mercato.
Il commento di Giuseppe Busia, presidente Anac
“La questione dei cosiddetti ‘medici a gettone’ assume una grande rilevanza sociale – afferma il Presidente di Anac, Giuseppe Busia – in quanto tocca servizi fondamentali, improcrastinabili ed indispensabili per l’intera comunità, oltre che di grande impatto economico sulla spesa pubblica, per gli elevati costi sostenuti dalle Aziende sanitarie al fine di remunerare il personale medico reperito per turni spesso insostenibili”.
“Per questo – spiega il Presidente Busia – Anac ha predisposto un report a disposizione delle Autorità sanitarie, al fine di prendere consapevolezza dell’entità del fenomeno dei ‘gettonisti’, e poter programmare meglio il fabbisogno di medici e infermieri”.
Nel fenomeno dei ‘gettonisti’ ci sono, infatti, più profili in gioco: l’elevato costo dei servizi; l’inadeguatezza del servizio offerto; la scarsa affidabilità del servizio (pensiamo alla lucidità di un medico dopo 36 ore filate di servizio); il far west dei contratti, di durata breve con elusione di qualsiasi principio di programmazione e concorrenza.
“Per sopperire all’attuale carenza di medici ormai diffusa in numerosi comparti ospedalieri – continua il Presidente dell’Anticorruzione -, le Aziende sanitarie siano indotte ad aggiudicare appalti, spesso mediante procedura negoziata, alla quale partecipa un numero ridotto di operatori economici, in particolare per assicurare alcuni servizi quale quello di Guardia Medica presso il Pronto Soccorso, nonché a corrispondere compensi particolarmente elevati per ciascun turno, anche prevedendo, come criterio di scelta del contraente, quello del prezzo più basso”.