AgenPress – L’ex amministratrice delegata di Acciaieria d’Italia (Adi), Lucia Morselli, è indagata dalla procura di Taranto per inquinamento ambientale e rimozione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro. La notizia è pubblicata dalla Gazzetta del Mezzogiorno. Secondo quanto riferito dal quotidiano, a Morselli è stato notificato alcune settimane fa un avviso di proroga delle indagini firmato dal gip Francesco Maccagnano. Morselli non è più amministratore delegato dell’ex Ilva dallo scorso febbraio, dopo il commissariamento dello stabilimento da parte del governo.
L’inchiesta, condotta dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Lecce e coordinata dai pubblici ministeri Francesco Ciardo e Mariano Buccoliero, riguarda in particolare la cosiddetta ‘emergenza benzene’: sotto i riflettori della procura, dopo un esposto firmato dai commissari di Ilva in As – scrive il quotidiano – sono finiti i dati che raccontano l’aumento costante negli ultimi anni dell’inquinante cancerogeno dagli impianti siderurgici. I militari del Noe in diverse occasioni sarebbero entrati nella fabbrica per acquisire documenti e i pm stanno concentrando le indagini dal 2018 a oggi, in pratica nel periodo di gestione ArcelorMittal, con l’obiettivo di comprendere quali siano state le azioni messe in campo da AdI (Acciaierie d’Italia) per tentare di neutralizzare gli sforamenti.
Le emissioni di benzene nell’atmosfera sono state costantemente sotto osservazione da parte di Arpa Puglia che più volte ha evidenziato un aumento delle concentrazioni: nonostante non si sia finora superato il valore soglia fissato dalla norma (5 microgrammi per metro cubo d’aria come media annuale), sono tuttavia i picchi periodici di benzene e la particolarità della situazione ambientale di Taranto a richiedere – per le autorità sanitarie e gli organi di vigilanza – un supplemento di attenzione.