Macron. Ribadisco l’invio truppe in Ucraina. La Russia è un avversario, non può e non deve vincere

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AgenPress – Le autorità francesi pensano di  inviare truppe in Ucraina almeno a partire dall’estate del 2023. Lo scrive il quotidiano francese Le Monde .

Il motivo principale di tali conversazioni, scrive il giornale, è la “debolezza delle truppe ucraine”, che “ha causato preoccupazione” a Parigi. Si sostiene che già l’estate scorsa il Palazzo dell’Eliseo avesse segretamente riconosciuto che “le cose non stanno andando molto bene” a Kiev. A quel punto, dicono le fonti, lo stesso Macron si era già allontanato dall’idea di una “via diplomatica” per porre fine alla guerra in Ucraina.

Emmanuel Macron “rivendica”, infatti,  le sue affermazioni  pronunciate come “ipotesi futura” dieci giorni fa. Nell’intervista a reti unificate di questa sera ai principali telegiornali, il presidente francese ha ribadito: “Noi abbiamo un obiettivo: la Russia non può e non deve vincere”. “Se le cose dovessero degenerare – ha continuato Macron – sarebbe ancora una volta soltanto responsabilità della Russia”.

Macron ha continuato sull’ipotesi evocata delle truppe europee in Ucraina: “Non siamo sicuri di farlo – ha detto -, non siamo attualmente in questa situazione, ma per il momento non escludiamo questa opzione”. “Rivendico di evocare questa possibilità – ha continuato il presidente – abbiamo messo troppi limiti al nostro vocabolario. Non siamo in un’escalation. Non siamo in guerra contro la Russia, ma non dobbiamo lasciarla vincere”.

“La controffensiva ucraina non è andata come previsto. La situazione è difficile per gli ucraini. Sono coraggiosi ma hanno dei limiti in termini di uomini, di cannoni, di missili poiché la Russia è un Paese più grande”.

“La situazione al fronte – ha continuato – è di un’estrema fragilità. Quest’inizio di 2024 dev’essere l’inizio di un anno di riscatto. Auspico che la Russia si ritiri dalle sue posizioni e che questa guerra finisca. Ma noi non andremo mai all’offensiva, mai prenderemo l’iniziativa in Ucraina”.

“Se la Russia vincerà, la vita dei francesi cambierà”, ha aggiunto tornando sull’ipotesi da lui evocata dell’invio di truppe europee in aiuto a Kiev. “Chi può pensare che il presidente Putin si fermerà? – si è chiesto Macron -. La sicurezza della Francia si gioca in Ucraina”.

“La Russia è un avversario. Il regime del Cremlino è nostro avversario. Ma non siamo in guerra contro la Russia. Noi siamo pronti a rispondere a una possibile escalation della Russia”.

“Noi faremo il necessario per raggiungere il nostro obiettivo”, ha detto Macron parlando della necessità che Mosca non vinca la guerra. Se ciò accadesse, ha sottolineato, “non avremmo più alcuna sicurezza in Europa. La credibilità dell’Europa sarebbe ridotta a zero. Quale sarebbe – si è chiesto – la sicurezza degli europei?”.

“Quando si ha l’arma nucleare, non è appropriato pronunciare minacce” ha detto ancora affermando di non aver più parlato con il capo del Cremlino “da diversi mesi. Gli ho parlato ogni volta che è stato necessario”.

“Prima di tutto – ha detto Macron – dobbiamo sentirci protetti, poiché noi siamo una forza nucleare. Noi siamo pronti, noi abbiamo una dottrina. In materia di nucleare, bisogna dire poche parole, è uno strumento di sicurezza. Ci dà una responsabilità, quella di non partecipare mai a un’escalation”.

“Volere la pace non significa scegliere la sconfitta, ma essere credibili, essere forti e pronti. Affermare che noi non risponderemo, che saremo deboli, significa essere già sconfitti”, ha aggiunto. Secondo Macron, “volere la pace oggi non è lasciar cadere l’Ucraina”.

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