AgenPress – La guerra in Europa è “reale” e siamo entrati in un’era “prebellica”. L’ha affermato il primo ministro polacco Donald Tusk in un’intervista pubblicata oggi su Repubblica.
“Quando ero bambino c’era una fotografia appesa a una parete della mia casa di famiglia. Mostrava una spiaggia di Sopot piena di gente che rideva. Era stata scattata il 31 agosto 1939. Una dozzina di ore dopo, a cinque chilometri di distanza, iniziava la Seconda guerra mondiale”, racconta Tusk nell’intervista. “So che sembra devastante, soprattutto per i più giovani, ma dobbiamo abituarci mentalmente all’arrivo di una nuova era. È l’era prebellica. Non sto esagerando. Sta diventando ogni giorno più evidente”. Quella di Tusk, che ieri ha ospitato il suo omologo ucraino Denys Shmygal a Varsavia, è la prima intervista con la stampa internazionale da quando è stato rieletto primo ministro.
“Non voglio spaventare nessuno, ma la guerra non è più un concetto del passato. È reale, è già iniziata più di due anni fa. La cosa più preoccupante è che ogni scenario è possibile. E’ la prima volta dal 1945 che ci troviamo in una situazione del genere. So che sembra devastante, soprattutto per i più giovani, ma dobbiamo abituarci mentalmente all’arrivo di una nuova era. È l’era prebellica. Non sto esagerando. Sta diventando ogni giorno più evidente”, ha detto Tusk, aggiungendo rispetto a un’eventuale sconfitta dell’Ucraina nel conflitto con Mosca: “Abbandoniamo i ‘se’. Il nostro obiettivo principale deve essere quello di proteggere l’Ucraina dall’invasione russa e di tutelare la sua indipendenza e integrità. Il destino dell’Ucraina è soprattutto nelle nostre mani. Non mi riferisco alla sola Polonia o all’Ue, ma all’intero Occidente”.
Alla domanda “cosa succederebbe se l’Ucraina perdesse la guerra”, il primo ministro polacco ha risposto: “Abbandoniamo i ‘se’. Il nostro obiettivo principale deve essere quello di proteggere l’Ucraina dall’invasione russa e di tutelare la sua indipendenza e integrità. Il destino dell’Ucraina è soprattutto nelle nostre mani”, riferendosi, specifica, non alla sola Polonia o all’Ue, “ma all’intero Occidente”. Secondo Tusk “la sua situazione oggi è molto più difficile di quella di un anno fa, ma anche molto migliore di quella dell’inizio della guerra, quando i soldati di Putin erano alla periferia di Kiev. Dovremo considerare la guerra in Ucraina in una prospettiva di lungo termine. Questo comporterà responsabilità sempre nuove per i Paesi europei”.