Paolo Alli (presidente AP): “Preoccupante corto circuito Istituzionale e normativo voluto dal Governo”
AgenPress. “Ciò che sta accadendo in queste ore da un lato conferma la nostra certezza del diritto all’esenzione alla raccolta firme, da parte della Corte di Appello di Napoli che ha ammesso la lista di AP in virtù della chiara normativa europea, di precedenti sentenze della Corte di Cassazione e, in ultimo ma solo cronologicamente, della citata nota del Ministero dell’Interno che chiarirebbe le ragioni alla base dell’esenzione, nota inviata, riteniamo, a tutte le Corti di Appello.
Dall’altro lato, la Corte di Appello di Roma ha invece ritenuto di non ammettere la Lista AP per la Circoscrizione Centrale sostenendo la mancanza dei requisiti per la dispensa dalla raccolta firme.
Stesso partito, stessa documentazione, stesse norme, stessi regolamenti: risultato opposto.
Il corto circuito in corso è certamente frutto del vergognoso tentativo della maggioranza di Governo di impedire la nostra partecipazione alle Europee 2024 attraverso la modifica alle norme di accesso alle competizioni elettorali – peraltro scritta in modo pedestre come peraltro si evince dalla lettura del Dossier dei Centri Studi di Camera e Senato consultabile sui siti web dei due rami del Parlamento – .
Tutto ciò cercando con un colpo di penna di eliminare possibili avversari politici a 60 giorni dalle elezioni, comprimendo con arroganza e violenza i diritti dei cittadini, del corpo elettorale e di Alternativa Popolare e PPE.
E’ opportuno infatti ricordare e tenere ben chiaro che AP è membro del PPE, dal quale è autorizzata all’utilizzo diretto del simbolo e di tale appartenenza è stata prodotta ampia ed esaustiva documentazione.
Alla decisione della Corte di Appello di Roma opporremo immediatamente ricorso, certi delle nostre ragioni logiche, politiche e legali, perché riteniamo gravissimo, probabilmente oltre i limiti Costituzionali, che esclusivamente per ragioni di squallido calcolo politico sia consentito infliggere, contra legem, un così duro colpo alla democrazia”.
Così Paolo Alli, Presidente di Alternativa Popolare.