AgenPress. Secondo i dati resi noti oggi dall’Istat, la produzione industriale di marzo scende dello 0,5% sul mese precedente e del 3,5% su base annua.
“Una Caporetto! Peggio di così no si può. Non solo su base annua prosegue indisturbata la caduta, che, come rileva l’Istat, dura da 14 mesi, ma il pessimo trend riguarda anche i beni di consumo, totali, durevoli e non durevoli, che precipitano anche loro da febbraio 2023. Insomma, dati allarmanti e preoccupanti” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
Secondo lo studio dell’associazione, se la produzione di marzo 2024, nei dati corretti destagionalizzati, è scesa dello 0,5% su febbraio 2024, nel confronto con gennaio 2023, ossia prima che iniziasse la discesa ininterrotta, è inferiore del 4,1%. Per i beni di consumo il gap sale al 7%, che diventa addirittura -12,1% per i beni di consumo durevoli.
“Insomma, un burrone. E’ evidente che se non si rilanciano i consumi delle famiglie la produzione industriale non può che andare male” commenta Dona.
Tabella n. 1: produzione industriale, variazione percentuale (dati destagionalizzati)
| Beni intermedi | Beni strumentali | Beni di consumo durevoli | Beni di consumo non durevoli | Beni di consumo | Energia | TOTALE INDUSTRIA (a) |
Differenza % Mar 2024 – Gen 2023 | -2,8 | -5,1 | -12,1 | -5,7 | -7,0 | -1,4 | -4,1 |
Differenza % Mar 2024 – Feb 2024 | -0,1 | -3,8 | -2,4 | -0,6 | -0,6 | 1,7 | -0,5 |
Fonte: Unione Nazionale Consumatori su elaborazione dati Istat
(a) escluse costruzioni