AgenPress. È in questi giorni in libreria l’ultimo saggio dello storico calabrese Vincenzo Villella il quale, dopo il successo di “Giudecche di Calabria” (2015), ha dato un ulteriore contributo alla storia della millenaria presenza ebraica in Calabria con un secondo libro intitolato “Ebrei di Calabria” (Grafiché editrice) che ha la prefazione di Giulio Disegni, vicepresidente dell’UCEI, e la postfazione del giornalista e massmediologo Klaus Davi.
Il corposo saggio (560 pagine e 60 foto a colori) affronta un tema (quello della Calabria ebraica) per troppo tempo sottovalutato se non dimenticato e rimasto ai margini della storiografia benché “La Calabria – come sottolinea Klaus Davi – è stata uno dei centri più notevoli e caratteristici della vita ebraica in Europa, un caposaldo dell’ebraismo mediterraneo e mondiale”.
Con dovizia di particolari e di puntuali riferimenti storici “Il libro di Villella – scrive Giulio Disegni – conduce il lettore in una quantità di città, paesi, borghi calabresi in cui è disseminata la presenza ebraica”. Sono circa 130 le giudecche che Villella ha individuato e descritto, delle quali restano rilevanti segni nella toponomastica, nella cultura e nella tradizione della Calabria in cui la presenza ebraica nel XVI secolo ha raggiunto la cifra del 40% della popolazione.
Il libro poi fa luce su alcuni importanti primati della Calabria ebraica, a cominciare dalla primogenitura nella proposta della costituzione di uno Stato ebraico con l’opera del patriota, deputato e senatore del Regno d’Italia Benedetto Musolino (1809-1885) che va considerato come il vero precursore del sionismo. Infatti, il suo libro “Gerusalemme e il popolo ebreo”, scritto nel 1851, ma pubblicato un secolo dopo nel 1951 per iniziativa del rabbino Dante Lattes, fondatore della rivista “La Rassegna Mensile di Israel”, ha preceduto di ben 50 la più nota opera “Lo Stato ebraico” (Iudenstaat), considerata il manifesto programmatico del movimento sionistico, scritta e pubblicata nel 1896 da Theodor Herzl ritenuto il padre del sionismo moderno.
Altri importanti primati della Calabria nella storia dell’ebraismo sono stati ricostruiti ed evidenziati da Villella. Ad esempio: la sinagoga di Bova Marina è considerata la seconda più antica dopo quella di Ostia. Poi, nel 1475 a Reggio Calabria fu stampato dal tipografo ebreo Abraham Garton per la prima volta sul continente europeo con caratteri ebraici mobili il Commentarius in Penthateucum di Rashi.
A Santa Maria del Cedro ogni anno i rabbini vanno a raccogliere il cedro per la Festa delle Capanne. Nelle giudecche di Crotone e Strongoli furono copiati nel XVI secolo diversi manoscritti ora conservati nella Biblioteca Nazionale di Francia e nel famoso Codice Sassoon. Il più importante è il “Commento Medio di Averroè alla Phisica e al De anima di Aristotele”.
Nel 1478, in piena età degli incunaboli, a Cosenza l’ebreo Salomonio apriva una tipografia e stampava il famoso “Dialogo dell’origine e dell’immortalità dell’anima” di Jacob Canphora del circolo neoplatonico e neopitagorico di Marsilio Ficino.