AgenPress – Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha smentito che il presidente Vladimir Putin sia pronto a un cessate il fuoco in Ucraina sull’attuale linea del fronte, come riportato in un’esclusiva della Reuters che ha citato quattro fonti russe.
“Non è vero”, ha risposto Peskov ai giornalisti che gli chiedevano una conferma della disponibilità di Putin ad un cessate il fuoco sull’attuale linea del fronte. “Il presidente ha detto ripetutamente di essere pronto a negoziati, ma per raggiungere gli obiettivi che ora stiamo raggiungendo con l’operazione militare speciale”. Peskov ha sottolineato che, secondo la Costituzione, anche le quattro regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson fanno parte della Federazione Russa. Il portavoce ha poi ricordato che il presidente ha citato documenti “elaborati in precedenza” che possono essere “una specie di base per l’inizio di discussioni, ma niente di più”.
Un negoziato per la fine del conflitto in Ucraina è possibile solo sulla base di una bozza d’accordo delineata tra negoziatori russi e ucraini a Istanbul nel marzo del 2022, un mese dopo l’inizio delle ostilità, ha detto Vladimir Putin citato dall’agenzia Ria Novosti.
La bozza di Istanbul prevedeva di mettere a punto meccanismi per la sicurezza dell’Ucraina con garanzie fornite da diversi Paesi – tra cui l’Italia – mentre si ipotizzava che i negoziati sul futuro della Crimea e del Donbass potessero durare fino a 15 anni. In un’intervista di alcuni mesi fa il capo negoziatore ucraino, David Arakhamia, aveva detto che Kiev aveva deciso di abbandonare i negoziati per varie regioni, tra cui le pressioni dell’allora premier britannico Boris Johnson.