AgenPress – “Sono arrivato in Svizzera per il Global Peace Summit. Saranno due giorni di lavoro attivo con paesi di tutte le parti del mondo, con nazioni diverse ma unite dall’obiettivo comune di avvicinare una pace giusta e duratura in Ucraina”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Il vertice per la pace offrirà alla maggioranza mondiale l’opportunità di intraprendere passi specifici in aree che contano per tutti nel mondo: la sicurezza nucleare, la sicurezza alimentare e il ritorno dei prigionieri di guerra e di tutte le persone deportate, compresi i bambini deportati in Russia.
“Sono grato a tutti coloro che hanno scelto di partecipare e di dimostrare la leadership globale e l’impegno per la pace, il diritto internazionale e la Carta delle Nazioni Unite. Insieme, come maggioranza globale responsabile, dobbiamo fare ogni sforzo per garantire che le guerre, le aggressioni e l’occupazione coloniale possano finiranno e che non si ripeteranno mai. Sono certo che tutti nel mondo sono interessati alla pace giusta e al rispetto per ogni nazione”, ha aggiunto Zelensky affermando che “la voce della maggioranza globale responsabile ha il potenziale per avvicinare la pace e ridare pieno vigore alla Carta delle Nazioni Unite”.
Alla Conferenza di Pace per l’Ucraina in Svizzera parteciperanno 100 delegazioni, tra cui 57 capi di Stato e di governo di tutto il mondo, ha fatto sapere il governo svizzero pubblicando per la prima volta la lista completa dei partecipanti. Oltre al G7, l’Ue e i Paesi europei, si nota la presenza del Brasile e del Sud Africa (con un inviato), dell’India (ministro degli Esteri), dell’Arabia Saudita (ministro degli Esteri), del Qatar (lo sceicco Al Thani), la Turchia, l’Indonesia e il Vaticano. “L’obiettivo è quello di stimolare il futuro processo di pace e di identificare elementi e passi pratici”, nota Berna.
Ci saranno Kamala Harris, Rishi Sunak e Emmanuel Macron. Ampiamente prevista l’assenza della Russia, che ha da tempo dichiarato pubblicamente di non voler partecipare. Ma non ci sarà anche la Cina, confermando ancora una volta che Mosca non è isolata. Nella lista aggiornata questa sera da Berna emerge però una presenza importante, ed è quella del ministro degli Esteri turco Hakan Fidan: la Turchia è tra le nazioni che intrattengono rapporti cordiali con la Russia e sino ad ora non risultava aver confermato quale delegazione avrebbe inviato. Di rilievo anche la presenza del ministro degli Esteri ungherese Peter Szjjarto. Il Sud Africa, ci sarà invece solo con un inviato. Mentre sia l’India e sia l’Arabia Saudita ci saranno con una presenza ‘politica’: la prima con il proprio ambasciatore a Mosca, la seconda con il diplomatico e principe Faisal bin Farhan Al Saud. Presente-assente, invece, il Brasile, che manderà un inviato solo come ‘osservatore’.
“La nostra priorità al vertice è enfatizzare che gli Stati Uniti sostengono gli sforzi dell’Ucraina per assicurarsi una pace giusta e duratura basata sui principi della Carta dell’Onu”, ha riferito un funzionario dell’amministrazione americana, sottolineando che l’ampia partecipazione è “un testamento al lavoro diplomatico di Zelensky”, e osservando che Harris “chiarirà che la battaglia dell’Ucraina non riguarda solo l’Ucraina. La posta in gioco è globale. Quello che è in gioco sono le regole e le norme internazionali e noi riteniamo che se consentiamo a un aggressore come Putin di violare questi principi con impunità, allora tutti i paesi sono minacciati perché gli aggressori nel mondo si sentirebbero rafforzati”.