AgenPress. “Sono trascorsi 80 anni dallo sbarco sull’isola d’Elba. Come in tante altre parti d’Italia, per gli elbani non ci fu nessuna liberazione ma iniziò il martirio delle marocchinate. Grave il silenzio delle Istituzioni Nazionali sull’anniversario di questo ennesimo stupro di massa.”
Con queste parole Emiliano Ciotti, presidente dell’associazione nazionale vittime delle marocchinate, ricorda lo sbarco dei coloniali francesi sull’isola d’Elba nel 1944 e le inaudite violenze alle quali furono sottoposti gli italiani. “È gravissimo – prosegue Ciotti – che le più alte cariche dello Stato Italiano, nelle settimane scorse impegnate in manifestazioni pubbliche al fianco degli omologhi francesi a Cassino, Venafro, Roma e Normandia, non abbiano sentito il dovere di ricordare degnamente le vittime delle marocchinate sull’Isola d’Elba.”
Con il nome in codice “Operazione Brassard”, lo sbarco anfibio degli Alleati sull’Isola d’Elba avvenne la mattina del 17 giugno 1944 e fu preceduto da un bombardamento su Portoferraio e Porto Longone (oggi Porto Azzurro).
Un forte contingente, composto da 17.400 soldati in prevalenza senegalesi, invase l’isola e in pochi giorni ebbe ragione delle truppe italo-tedesche. I coloniali si diedero subito alle violenze più sfrenate sulla popolazione civile.
“I magrebini francesi compirono sull’isola 191 stupri su donne e bambine, 20 tentate violenze su donne e su un bambino – ricorda Emiliano Ciotti – undici furono gli omicidi e migliaia i furti, le razzie e le rapine. Anche la piccola isola di Pianosa subì la stessa sorte.
Innumerevoli i casi di cui siamo venuti a conoscenza nell’ambito delle ricerche storiche effettuate in archivi pubblici e privati. Le violenze furono talmente feroci da costringere la popolazione civile elbana a rifugiarsi sulle montagne e a scendere solo dopo 25 giorni, al momento del reimbarco del contingente francese.
Uno sbarco inutile quello di 80 anni fa – conclude Ciotti – che venne attuato solo per addestramento a quello successivo sulle coste della Francia del sud. Ovviamente, i coloniali in terra francese non alzarono un dito sui civili, guardati a vista dai loro Ufficiali e Sottufficiali “bianchi”.