Cremlino. Putin minaccia la Corea del Sud. Errore se fornirà armi all’Ucraina. Ma la Russia le riceve dalla Corea del Nord

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AgenPress – Il leader russo Vladimir Putin ha avvertito che sarebbe un “grosso errore” se la Corea del Sud fornisse armi letali all’Ucraina dopo che Seoul ha suggerito tale possibilità in risposta all’impegno della Russia nella cooperazione militare con la Corea del Nord.

Lo sostiene Yonhap.

“Per quanto riguarda la fornitura di armi letali alla zona di combattimento in Ucraina, sarebbe un grosso errore. Spero che non accada”, ha detto Putin in una conferenza stampa durante la sua visita in Vietnam.

Ha minacciato Seoul di conseguenze se le armi sudcoreane fossero state trasferite in Ucraina.

“Se così sarà, allora anche noi prenderemo le rispettive decisioni, cosa di cui difficilmente l’attuale leadership della Corea del Sud sarà soddisfatta”.

 Putin ha affermato che la Russia potrebbe fornire armi alla Corea del Nord in quella che, secondo lui, sarebbe una risposta speculare al riarmo occidentale dell’Ucraina.

Putin ha minacciato all’inizio di questo mese che la Russia avrebbe potuto fornire armi agli avversari occidentali perché l’Occidente forniva armi ad alta precisione all’Ucraina e le dava il permesso di spararle contro obiettivi all’interno della Russia.

“Ho detto, anche a Pyongyang, che ci riserviamo il diritto di fornire armi ad altre regioni del mondo. Tenendo conto dei nostri accordi con (la Corea del Nord), non escludo neanche questo”.

L’assistenza della Corea del Sud all’Ucraina ha incluso forniture militari, come kit di pronto soccorso, medicine, rilevatori di mine portatili e tute protettive, ma il paese ha mantenuto una politica di non fornire aiuti letali.

Putin e il leader del Nord hanno concordato di offrire assistenza militare “senza indugio” se uno dei due dovesse essere attaccato in base al trattato di partenariato strategico globale firmato dopo il vertice di questa settimana a Pyongyang.

L’articolo 4 del trattato in 23 punti potrebbe essere visto come garanzia di un intervento militare automatico in caso di attacco a uno dei due paesi. Ciò equivarrebbe al ripristino di un’alleanza dell’era della Guerra Fredda per la prima volta in 28 anni da quando un trattato di mutua difesa fu abrogato nel 1996.

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