AgenPress. Si è svolta presso il Circolo Canottieri Aniene la cerimonia di presentazione del libro edito dall’Areonautica Militare su “L’Elmo di Minerva e le infrastrutture aeronautiche“ di Vittorio Colucci.
L’incontro e stato introdotto dal dott. Gianni Letta alla presenza di autorità militari, civili e sportive tra cui il Presidente del Coni Giovanni Malagò, il generale Claudio De Bertolis, il generale Conserva e il consigliere di presidenza di Remind Massimo Santucci (associazione di cui Colucci è tra gli esperti del settore aeronautica).
Gianni Letta ha ricordato le immagini e le rappresentazioni del volo. L’uomo ha imparato a volare dai tempi dei fratelli Wright con una, macchina più pesante dell’aria nel 1903.
L’Italia è stata sempre all’avanguardia come ricorda Vittorio Colucci nel suo bel libro.
Nel 1923, il 28 marzo, nasce l’Areonautica che darà impulso e forza a tutta la Nazione. Competenze tecniche, equipaggi, ingegneri, personale qualificato, questo racconta il generale Colucci sotto il profilo della descrizione di un apparato di supporto che ha, reso possibile il volo. Nel 1980 il generale Arpino ricorda nella sua introduzione la grande spinta degli ingegneri e dei tecnici che finalmente vengono ricordati in un libro.
Vittorio Colucci è stato veramente un grande tecnico, ingegnere , generale, ispettore del genio della Difesa, ha gestito tutta la macchina dell’Arma azzurra con grande spirito di servizio. È stato fautore della ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale portandola ai vertici mondiali. Un vero esempio del miracolo italiano! Una grande tensione ideale che ha fatto entrare nel G7 la nostra Nazione.
Il generale Colucci ha poi presentato la sua opera sottolineando l’amore con cui lo ha scritto. Ha coinvolto collaboratori e colleghi nel ricordo di questi anni al servizio dell’Arma azzurra. Un grande impegno e un elevata competenza tecnica hanno caratterizzato la carriera di Vittorio Colucci.
L’ingegnere Caproni fu il precursore dell’ingegneria civile al servizio dello sviluppo del volo della Nazione. Lo ricorda Colucci che ha evidenziato lo sviluppo della tecnologia e il ruolo dell’Aeronautica militare nel supportare questa evoluzione sia nei profili strutturali sia in quelli amministrativi.
La città dell’aria di Guidonia costituisce un esempio di questo grande progetto. L’adesione al Patto atlantico e l’ingresso nella Nato costituiscono un ulteriore anello di crescita.
Colucci ha ricordato la ricostruzione degli aeroporti e la ricerca di soluzioni innovative che hanno rafforzato la presenza dell’Italia nel panorama occidentale.
Il paradigma di mantenere una costante difesa dei cieli permane anche dopo la fine del patto di Varsavia e le strategie si sono adeguate ai nuovi tempi con l’attualità dell’alleanza atlantica anche nei confronti delle nuove esigenze con il bisogno di strutture sempre attive r di personale sempre qualificato.
Infine Colucci ha ricordato lo spirito interforze e le opere pubbliche della Difesa con la legge sui lavori pubblici e la revisione del codice dei contratti.
Il presidente Malagò ha definito il generale Colucci un esempio di quella vitalità e di quello spirito di servizio che ha dato un contributo fondamentale allo sviluppo della Nazione. Un gigante che ha aiutato il Circolo e le sue attività e che è diventato socio presentato da Letta e dallo stesso Malagò per i suoi meriti e la sua competenza la sua grande umanità e il suo altruismo. Ha sempre avuto grandi idee nel recupero del patrimonio della Difesa e ha proposto opportunità per sviluppare questo importante settore.
Malagò è vicino alle energie rappresentate dall’Aeronautica e ricorda l’azione dei tanti soci del Circolo e il contributo del prof. Dal Monte. Una grande vitalità quindi quella rappresentata dal generale Colucci Malagò ha ricordato il suo legame con Lupo Rattazzi che è un grande amante del volo.
Il generale Claudio De Bertolis ha ricordato l’opera di insegnamento e di guida del generale Colucci. Un libro appassionante di storia che descrive le infrastrutture inserendole in un contesto storico. L’ Aeronautica rappresenta competenza e De Bertolis ricorda l’importanza del Demanio aeronautico con livelli di eccellenza che sono stati concretizzati in molte opere pubbliche di cui Colucci è stato grande testimone. Il contributo di ingegneri civili costituisce una vera eccellenza. Il libro di Colucci descrive tutto questo e lo valorizza.
Ha concluso i lavori il generale Conserva che ha portato i saluti del capo di SM Goretti.
Ricorda anche il Direttore di Geniodife Gambardella e il gen. Luppoli capo degli ingegneri aeronautici. Le infrastrutture aeronautiche sono importanti nell’acquisire anche veicoli e apparati e sono fondamentali nel costruire tutta la struttura e l’organizzazione.
Tornado, Macchi F35 sono gli aerei che hanno fatto la storia e hanno necessità di infrastrutture adeguate al livello non solo alloggiativo ma anche operativo. Necessità quindi di valorizzare il Genio militare a garanzia della sicurezza e della operatività e agilità degli interventi come la costruzione di una pista insieme ad Enea in Antartide.