AgenPress. In complessivo il Center for data science and complexity for society (CDCS), presso il Dipartimento di Informatica della Sapienza Università di Roma, ha pubblicato più di 150 ricerche scientifiche di 13 giovani ricercatori, diffuse anche sulle riviste PNAS e Nature, ha stretto diverse collaborazioni internazionali con prestigiose università ed istituzioni pubbliche ed ha partecipato attivamente a molti progetti nazionali ed internazionali, diventando uno dei componenti principali della IRIS research coalition voluta dal governo inglese nel 2020. Sono questi i risultati presentati oggi in occasione dell’Open Day del Center for Data Science and Complexity for Society che si è tenuto al Dipartimento di Informatica della Sapienza Università di Roma. L’Open Day, per celebrare il quarto anniversario delle attività di ricerca, è stata l’occasione per presentare gli studi realizzati, con il contributo di rappresentanti delle istituzioni, giornalisti ed aziende, riflettere e discutere sui risultati ottenuti e le prospettive future del centro nel campo della scienza dei dati e delle sue applicazioni.
Modellazione, valutazione e validazione di sistemi complessi basati sui dati per affrontare questioni sociali e politicamente rilevanti come lo studio della disinformazione, l’impatto economico delle politiche pubbliche, i flussi di informazioni, le tendenze pandemiche, le nuove frontiere delle scienze mediche e il sistema sanitario. È questo l’obiettivo del CDCS, che attraverso l’analisi dei big data si prefigge di offrire strumenti concreti per comprendere e rispondere a queste sfide cruciali.
Da quattro anni, il centro ha assunto la sfida di facilitare un dialogo fondamentale tra la scienza e la politica, unendo ricerca, formazione avanzata e trasferimento di conoscenza.
“Analisi del panorama mediatico durante l’anno delle elezioni globali; sviluppo di una metodologia di Leaning Detection su Facebook e Twitter riguardo il dibattito politico online durante le Elezioni Italiane del 2022″; “Evoluzioni del linguaggio adottato sui social media: studio della teoria dell’agenda setting su Twitter nel contesto di tre diversi dibattiti (climate change, COVID, Ukraine)” e “Utilizzo della Network Science per valutare come un’IA riconosce i paesaggi e le architetture di diverse nazioni”, sono solo alcuni dei titoli delle 150 ricerche scientifiche realizzate da 13 giovani ricercatori del CDCS che ne hanno fatto un’eccellenza a livello internazionale.
Il team di Walter Quattrociocchi, responsabile del Center for Data Science and Complexity for Society (CDCS), concentra le proprie ricerche sull’analisi dei big data, con particolare attenzione alla disinformazione nell’ambiente mediatico e alle dinamiche social. Utilizzando strumenti innovativi, il centro affronta problematiche originate da fake news, debunking, camere di eco e la polarizzazione. Attraverso l’impiego di metodologie quantitative e lo sviluppo di algoritmi specifici, il CDCS si propone di comprendere a fondo le dinamiche di questi processi complessi. Le analisi del centro mirano non solo a studiare i fenomeni, ma anche a fornire indicazioni utili per sfruttare i big data in modo sicuro e consapevole. L’obiettivo finale è offrire strumenti e strategie efficaci per gestire le sfide che queste dinamiche sociali e mediatiche pongono.
“L’Open Day del nostro Centro ha rappresentato un momento di riflessione cruciale in un periodo in cui il cambiamento indotto dai dati ha innescato una serie di rivoluzioni a cascata. Non ultima, l’avvento dei Large Language Models, come ChatGPT, rende necessario un confronto su come la data science possa contribuire in modo significativo alla costruzione di una società più consapevole e preparata ai cambiamenti in corso,” afferma il professor Walter Quattrociocchi, direttore del Centro. “Il nostro impegno è quello di alimentare un circuito virtuoso tra ricerca accademica, policy making e società, favorendo la crescita di una cultura basata sui dati senza cedere al sensazionalismo, che purtroppo spesso pervade il racconto su questi temi”.