Francia. I parlamentari intenzionati a rovesciare il governo Barnier. “Il momento è serio, ma la posta in gioco non è impossibile”

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AgenPress –   L’ Assemblée Nationale si prepara oggi a sfiduciare l’esecutivo di Michel Barnier.  Grande l’incertezza politica sul futuro del paese, che dovrà vedersela anche con una manovra finanziaria che quasi certamente non avrà più possibilità di essere approvata.

I deputati esamineranno le mozioni di sfiducia presentate dalla sinistra del Nuovo Fronte Popolare e dal Rassemblement National a partire dalle 16. La prima ha tutte le possibilità di essere votata anche dall’estrema destra, che pure nel testo viene duramente criticata. La probabile fine del governo Barnier dovrebbe essere sancita da un voto previsto attorno alle 20. Le due mozioni sono state presentate lunedì – come minacciato dalle opposizioni – non appena il premier ha fatto ricorso all’articolo 49.3, quello che consente di porre la fiducia su un provvedimento evitando la discussione in aula, per far passare la parte della manovra 2025 che riguarda il finanziamento della Previdenza sociale.

Ieri sera, in diretta ai tg, Barnier ha voluto ancora una volta esprimere speranza in un “sussulto di responsabilità” da parte delle opposizioni che vogliono far cadere il governo.

Salvo sorprese dell’ultimo minuto, il governo del primo ministro Michel Barnier sarà il primo governo francese a essere costretto a dimettersi con un voto di sfiducia in più di 60 anni, in un momento in cui il Paese sta lottando per gestire un enorme deficit di bilancio.

Se il voto verrà approvato, l’amministrazione di Barnier, insediatasi solo a settembre, sarebbe la prima in Francia a essere estromessa con una mozione di sfiducia dal 1962. La sua caduta, per mano dei partiti di estrema destra e di sinistra, sarebbe un duro colpo per l’Europa, settimane prima del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca.

Il voto rischiava di rendere “tutto più difficile e più serio”, ha detto un cupo Barnier ai parlamentari martedì, aggiungendo che la situazione della Francia era già “difficile in termini di bilancio e finanziari” e “molto difficile in termini economici e sociali”.

In un’intervista televisiva martedì sera, Barnier ha avvertito che c’era “molta tensione in Francia”, ma ha affermato che affinché il paese riacquisti stabilità politica dovrebbe rimanere in carica.

“Il momento è serio. È difficile, ma la posta in gioco non è impossibile”. Il ministro degli interni intransigente Bruno Retailleau ha detto che se il governo venisse rovesciato, ciò “getterebbe la Francia e i francesi in una situazione insopportabile”. Coloro che sostengono la mozione stanno giocando alla “roulette russa” con il suo futuro, ha detto.

Un dibattito parlamentare dovrebbe iniziare alle 16:00 ora locale, seguito da una votazione circa tre ore dopo. Sono state presentate due mozioni di sfiducia separate, dall’opposizione di estrema sinistra e di estrema destra, con la prima ampiamente prevista per l’approvazione.

Il presidente Emmanuel Macron, in visita in Arabia Saudita, dovrebbe tornare in Francia per quello che i media hanno descritto come un “momento della verità” che rischia di “far sprofondare la Francia nella grande incognita politica e finanziaria”.

La crisi politica francese, che si stava preparando da tre mesi, è finalmente esplosa lunedì, quando Barnier ha dichiarato che avrebbe fatto passare in parlamento, senza votazione, la componente previdenziale del bilancio 2025 del suo fragile governo.

La misura costituzionale che gli consente di farlo, nota come articolo 49.3, offre ai parlamentari la possibilità di contestare la mossa del governo tramite una mozione di sfiducia votata entro 48 ore. Se la votazione ha successo, il governo è fuori.

“Bloccare questo bilancio è, ahimè, l’unico modo che la Costituzione ci offre per proteggere il popolo francese da un bilancio pericoloso, ingiusto e punitivo”, ha affermato martedì Marine Le Pen , del partito di estrema destra Rassemblement National (RN), il più grande partito in parlamento.

Barnier, nominato da Macron dopo le elezioni anticipate di giugno che hanno portato la Camera bassa a essere divisa in tre blocchi più o meno uguali senza una maggioranza chiara, ha cercato di ottenere il sostegno dei parlamentari per un bilancio restrittivo volto a risanare le precarie finanze della Francia.

Le sue proposte includevano aumenti delle tasse e tagli alla spesa pubblica per un totale di circa 60 miliardi di euro (50 miliardi di sterline), volti a ridurre il deficit del settore pubblico del Paese a circa il 5% del PIL, in calo rispetto al 6,1% di quest’anno, ovvero più del doppio del limite massimo consentito nell’eurozona.

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