Sondaggio. 38% ucraini intervistati disposti a concessioni territoriali a Putin in cambio dell’indipendenza e della fine della guerra

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AgenPress – Secondo il sondaggio dell’Istituto internazionale di sociologia di Kiev (KIIS) pubblicato il 3 gennaio, circa il 38% degli ucraini è disposto a cedere alcuni territori, pur di preservare l’indipendenza, per porre fine il più rapidamente possibile alla guerra con la Russia.

Il sondaggio avviene in un momento in cui crescono le aspettative di possibili colloqui di pace nel 2025, mentre il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump si è impegnato a portare l’Ucraina e la Russia al tavolo delle trattative.

Le risposte, raccolte tra il 2 e il 17 dicembre 2024, mostrano un moderato aumento da ottobre, quando il 32% degli intervistati era disposto a scendere a compromessi sull’integrità territoriale in cambio di un accordo di pace più rapido.

Solo il 19% era d’accordo con l’affermazione nel dicembre 2023 e l’8% nel dicembre 2022, rendendo le cifre di dicembre 2024 le più alte da quando il KIIS ha iniziato le misurazioni nel maggio 2022.

La guerra totale, che tra meno di due mesi festeggerà il suo terzo anniversario, ha messo a dura prova lo Stato, la società e l’esercito ucraino, mentre l’ offensiva russa ha accelerato negli ultimi mesi.

Comparativamente, il 51% degli intervistati nel dicembre 2024 ha affermato che l’Ucraina non dovrebbe rinunciare a nessuno dei suoi territori “in nessuna circostanza anche se ciò prolungherebbe la guerra e minaccerebbe la salvaguardia dell’indipendenza”.

Si tratta di un calo rispetto al 58% di ottobre 2024, al 74% di dicembre 2023 e all’85% di dicembre 2022.

La domanda non specificava quali territori potessero essere ceduti né se dovessero essere riconosciuti ufficialmente come territorio russo o “semplicemente” rimanere temporaneamente sotto occupazione russa. Il sondaggio ha coinvolto 2.000 cittadini nei territori controllati dall’Ucraina, intervistati telefonicamente.

Volodymyr Zelensky ha affermato che attualmente l’Ucraina non ha la forza militare necessaria per riconquistare tutti i territori occupati e che alcune regioni, come la Crimea, dovranno essere liberate attraverso la diplomazia.

Il capo di Stato ucraino ha anche riconosciuto la possibilità di un’adesione ” graduale ” dell’Ucraina alla NATO, con l’articolo 5 che inizialmente non si estendeva ai territori occupati, ma respingeva categoricamente il riconoscimento dell’occupazione russa come legittima.

L’esercito ucraino si trova sempre più in difficoltà mentre le forze russe continuano ad avanzare nell’Oblast di Donetsk e Mosca occupa circa il 20% del territorio ucraino nell’est e nel sud del Paese.

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