AgenPress – Le opposizioni accusano il governo di scappare, umiliando il Parlamento. Nessuna fuga, replica l’esecutivo, ma dopo l’informazione di garanzia il quadro è mutato. Il governo comunque riferirà alle Camere la prossima settimana. Le opposizioni chiedono che sia lo stesso premier a intervenire e a spiegare la decisione di liberare il generale libico, accusato dalla corte penale dell’Aja di crimini contro l’umanità.
Per Antonio Tajani la scelta del l procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi “non fa l’interesse dell’Italia. Il problema è la scelta di un magistrato di iscrivere nel registro degli indagati del tribunale ministri. Non è un atto dovuto, quindi c’è una scelta, mi auguro non legata ad altre vicende, frutto di una richiesta di un avvocato che era stato al governo con un governo di sinistra e che fa parte dello schieramento di opposizione. A pensar male si fa sempre bene. Un servitore dello Stato, prima di fare delle scelte a mio giudizio più che azzardate, deve pensare se la sua scelta, visto che non è un atto dovuto, fa o meno l’interesse dell’Italia”.
Almasri “lo hanno liberato i magistrati. I magistrati che parlano sono coloro che lo hanno liberato. L’Italia lo ha espulso, perché pericoloso. E lo ha accompagnato per motivi di sicurezza nel suo Paese. Perché la Corte penale internazionale non lo ha fatto arrestare in un altro Paese? Nessuno pensa che sia un santo, lo abbiamo espulso proprio perché era pericoloso”.
Elly Schlein chiede che sia la stessa Meloni a presentarsi in Aula per “dire la verità al Paese”. Il sottosegretario di +Europa Riccardo Magi fa invece notare come “i ministri Salvini e Santanchè hanno riferito in Parlamento anche su materie sulle quali erano in corso indagini nei loro confronti, è inaccettabile che il governo si rifiuti di riferire”. Giuseppe Conte va all’attacco: “Sapete quante volte sono stato denunciato nel periodo Covid” mentre “lavoravo giorno e notte per proteggere il Paese?”.
La data segnata in rosso sul calendario politico è quella di martedì prossimo: torneranno a riunirsi le conferenze dei capigruppo della Camera e del Senato. Solo allora sarà chiaro se e quando riprenderanno i lavori parlamentari, bloccati.
Un clima incandescente anche sul fronte giudiziario, con il governo che accusa una parte della magistratura che definisce politicizzata, parla di giustizia a orologeria e sospetta una ritorsione per la riforma sulla separazione delle carriere.