AgenPress – I consiglieri laici dei centrodestra del Consiglio superiore della magistratura chiedono al comitato di presidenza con un documento l’apertura di una pratica in prima Commissione per individuare “eventuali profili disciplinari, in relazione alle modalità e tempi” dell’iscrizione nel registro delle notizie di reato dei vertici di governo da parte del Procuratore di Roma, Francesco Lo Voi, in merito alla vicenda Almasri.
Per i consiglieri l’scrizione da parte di Lo Voi, “non è conforme alla formulazione dell’articolo 335 del codice di procedura penale vigente, nonché ai sensi della prassi dettata dalla stessa Procura di Roma nel 2017, dell’interpretazione delle Sezioni Unite della Cassazione e dei pareri adottati dal Csm in materia”.
Giovedì prossimo potrebbe essere deliberata la trasmissione alla prima commissione e in seguito comincerà l’iter all’interno della stessa.
Nel documento i laici Isabella Bertolini, Claudia Eccher, Daniela Bianchini, Enrico Aimi e Felice Giuffrè fanno riferimento all’interpretazione dell’ articolo 335 del codice di procedura penale, modificato dalla riforma Cartabia, che ” prevede che l’iscrizione riguardi un ‘fatto, determinato e non inverosimile, riconducibile in ipotesi a una fattispecie incriminatrice’ e che risultino ‘indizi a suo carico’.
La norma peraltro – proseguono i consiglieri – già era interpretata nella precedente versione nel senso della non esistenza di un automatismo tra ricevimento della notizia e iscrizione nel registro ex articolo 335 cpp. Pertanto, a fronte dell’assenza di criteri che indicassero quando dovesse ritenersi integrata una notizia di reato o sussistenti a carico di una persona elementi tali da imporne la sua iscrizione, nella prassi applicativa, formalizzata anche in passato in circolari adottate dai dirigenti degli uffici di Procura di Roma nel 2017″, i consiglieri chiedono l’apertura della pratica.