Consiglio Ue. Leader isolano Orban e confermano il sostegno all’Ucraina. Consenso su aumento di 867 mld di dollari per la difesa

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AgenPress – I capi di stato e di governo dei 27 paesi dell’Unione Europea hanno approvato in via informale un piano da 800 miliardi di euro per il riarmo dei paesi membri e l’aumento delle spese destinate alla difesa. Il piano verrà nuovamente discusso alla prossima riunione ordinaria del Consiglio, in programma il 20 e 21 marzo. A Bruxelles c’era anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: i leader presenti hanno parlato di come continuare a sostenere l’Ucraina, adesso che il presidente statunitense Donald Trump ha fatto capire chiaramente che il suo governo intende disimpegnarsi il più possibile dal sostegno alla difesa del paese.

 “Qualsiasi tregua o cessate il fuoco si può compiere solo come parte di un processo che porti a un accordo di pace esaustivo”. Il primo ministro ungherese Orbán tuttavia si è opposto alla terminologia del testo, sostenendo che vada contro il percorso intrapreso dagli Stati Uniti, che non solo si sono rifiutati di dare garanzie all’Ucraina, ma hanno prima sospeso gli aiuti militari e poi la condivisione di informazioni di intelligence con il paese.

Per il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa, l’Ungheria “si è isolata” dagli altri Stati europei, ma “un Paese isolato”, ha notato, non significa “una Ue divisa”, dato che i 26 Paesi sono “uniti” nel sostegno a Kiev. Orban gli ha risposto per le rime, dicendo che è l’Ue che è ormai “isolata” rispetto a “Usa, Cina e Russia”, mentre Budapest ha “ottimi rapporti” con tutti e tre, a differenza di Bruxelles. Il premier magiaro ha anche detto che consulterà la popolazione ungherese in merito all’Ucraina, utilizzando il “meccanismo di consultazione” previsto dall’ordinamento.

Lo slovacco Robert Fico, anch’egli inizialmente contrario al testo sull’Ucraina, lo ha poi appoggiato, in cambio di un passaggio sul transito di gas attraverso l’Ucraina (Bratislava, che non ha sbocchi al mare, resta dipendente dal metano via tubo).

Si è poi unito ai colleghi europei nell’approvare le conclusioni in materia di difesa, in cui i leader appoggiano i pilastri del piano ReArmEu da 800 miliardi di euro (stimati), che dovrebbe aiutare l’Ue a recuperare i decenni perduti e riarmarsi di fronte alla rinascita dell’imperialismo russo e alle pressioni americane, che con il ritorno di Trump si sono fatte più forti che mai.

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