AgenPress. L’età pediatrica, in ambito medico, è quella compresa tra 0 e 14 anni e si suddivide in varie fasi: dal periodo neonatale alla seconda e terza infanzia, fino a pubertà e adolescenza, con quest’ultima che può protrarsi fino ai 22 anni e oltre.
Come a qualsiasi altra età può capitare di ammalarsi, soffrendo persino di patologie in cui una guarigione non è più possibile: è in questi casi che diventa necessario l’accesso alle cure palliative pediatriche. Analizziamo insieme di cosa si tratta.
Cosa sono le cure palliative pediatriche o CPP?
Le cure palliative pediatriche (o più semplicemente CPP) sono interventi volti a garantire la migliore qualità di vita possibile al piccolo paziente e alla sua famiglia nei casi in cui neonati, bambini, adolescenti e più in generale soggetti giovani in età pediatrica siano affetti da patologie inguaribili.
Parliamo di misure specifiche che non si sostituiscono alle terapie curative concomitanti in corso, ma si affiancano a esse, rispondendo a bisogni non solo fisici, ma anche emotivi, sociali, psicologici, comunicativi e spirituali.
Quali sono i soggetti che possono averne diritto e necessità?
I soggetti considerati eleggibili alle cure palliative pediatriche vengono di prassi catalogati in quattro categorie differenti, in base alle condizioni cliniche riscontrate dagli specialisti. Nello specifico, si tratta di:
- Soggetti in età pediatrica con patologie in cui è a rischio la guarigione e la prognosi è incerta. Rientrano in questa categoria quanti sono affetti da neoplasie, insufficienze d’organo irreversibili e infezioni.
- Soggetti in età pediatrica sottoposti a trattamenti intensivi per prolungare la vita, ma con un alto rischio di morte precoce. In questa categoria rientrano ad esempio coloro che soffrono di anomalie cardiovascolari, infezione da HIV.
- Soggetti in età pediatrica affetti da patologie degenerative progressive di natura neurologica, metabolica, cromosomica o genetica, come la trisomia 13 o 18. Il trattamento palliativo può durare anche molti anni.
- Soggetti in età pediatrica con patologie irreversibili, ma non progressive. Rientrano in questa categoria quanti riscontrano malattie come la paralisi cerebrale severa o condizioni di disabilità grave che portano a una morte prematura.
Chi somministra le CPP?
Siccome ogni caso è diverso, la somministrazione delle CPP deve essere gestita da un’équipe multidisciplinare concepita ad hoc, composta da specialisti molto diversi tra loro. Accanto a medici e infermieri troviamo psicologi, educatori e diverse altre figure professionali.
Oltre alle aziende del Sistema Sanitario Nazionale, esistono anche alcune associazioni che offrono un servizio gratuito. In questi contesti, accanto agli specialisti, operano volontari selezionati e formati adeguatamente.
Quali sono le principali modalità di somministrazione?
La somministrazione delle cure palliative può avvenire presso il domicilio del piccolo paziente, all’interno di un centro sanitario e negli hospice pediatrici.
In quest’ultimo caso, parliamo di strutture pensate appositamente per ospitare i minori e le loro famiglie, in un ambiente che garantisce non solo l’opportuna assistenza, ma anche i comfort di una vera casa.
Ognuna di queste soluzioni va valutata in base alla fase che sta attraversando il paziente e ai bisogni suoi e della sua famiglia.