Prof. Foad Aodi: “Papa Francesco con il suo impegno ha unito il mondo arabo e musulmano e diviso il mondo cristiano”

- Advertisement -
- Advertisement -

AgenPress. Papa Francesco, con il suo nome e con il suo impegno, ha unito il mondo arabo e musulmano, ma ha anche diviso il mondo cristiano. Questo paradosso racchiude l’essenza del pontificato di un uomo che ha saputo mettersi in gioco come pochi. Con la sua leadership, il Papa ha portato avanti una missione che ha avuto il coraggio di sfidare convenzioni e tradizioni, ma che ha anche mostrato la potenza della fede nelle sue forme più autentiche e umili.

Un uomo di coraggio e di fede

Papa Francesco è stato, prima di tutto, un uomo. Un uomo coraggioso che ha messo la propria faccia a favore dei ponti tra il mondo arabo, il mondo musulmano e il cristianesimo. Con il suo esempio, ha abbattuto muri che sembravano insormontabili, impegnandosi in un dialogo profondo e significativo con le comunità arabe e musulmane e di origine straniera. La sua apertura verso queste realtà è stata un atto di grande valore, che ha portato pace, comprensione e solidarietà dove, spesso, regnava il conflitto. Non solo con il mondo arabo e musulmano, ma anche con le popolazioni più vulnerabili: i bambini e le famiglie palestinesi, gli africani, i migranti e i rifugiati.

Il suo impegno non ha mai conosciuto incertezze né compromessi. Ha sempre messo il volto nelle battaglie per i più deboli, per la pace, contro le disuguaglianze sociali e contro la brutalità delle guerre. La sua posizione in difesa dei diritti umani e dei popoli in conflitto è stata chiara fin dal primo giorno del suo pontificato.

La divisione nel mondo cristiano

Tuttavia, il pontificato di Papa Francesco non è stato senza controversie. Mentre da un lato è stato amato e rispettato dalle comunità arabe e musulmane e dalle associazioni di origine straniera, dall’altro ha incontrato una forte opposizione dentro la Chiesa cattolica. La sua spinta riformista, il suo impegno per la trasparenza e la giustizia, la sua apertura verso la Chiesa e il mondo arabo e musulmano hanno suscitato molte divisioni tra i cristiani.

Molti all’interno del Vaticano e in alcune sfere ecclesiastiche non hanno mai appoggiato il suo rinnovamento. L’opposizione è stata forte, soprattutto in merito alle sue aperture verso i musulmani, considerata da alcuni una minaccia per la tradizione cristiana. Alcuni vescovi e cardinali si sono apertamente opposti, accusando Papa Francesco di essere troppo innovativo e di allontanarsi dai “canoni” della Chiesa. La sua posizione su temi come i diritti delle donne, la difesa dei bambini e la condanna della corruzione all’interno della Chiesa gli ha attirato numerosi nemici anche all’interno delle mura vaticane.

La sua missione di rinnovamento e di inclusività, che includeva anche un impegno senza precedenti verso i laici e i non credenti, ha inevitabilmente creato fratture. È stato il Papa dei poveri, il Papa dei popoli, il Papa degli ultimi, come quando si batteva da giovane per la povertà dei diseredati di Buenos Aires, un Papa che ha avuto il coraggio di dialogare con chi spesso è stato escluso dalla Chiesa.

Papa Francesco e il dialogo interreligioso

Un altro aspetto fondamentale del suo pontificato è stato il dialogo interreligioso. Secondo noi come abbiamo sottolineato più volte che non basta più una semplice foto di un imam che stringe la mano a un vescovo o un rabbino per parlare di unità religiosa. La gente vuole azioni concrete, quotidiane, che possano realmente cambiare la vita delle persone e non solo messaggi simbolici che non sono tante volte rappresentative. Questo è ciò che ha cercato di fare Papa Francesco: non si è limitato a parlare solo di dialogo, ma ha messo in pratica quelle azioni che la gente poteva e voleva sentire, vivere e apprezzare nella sua vita quotidiana. È stato un uomo che ha cercato di far convergere le diverse religioni in un progetto comune di pace, solidarietà e convivenza.

La pagina più alta del dialogo interreligioso in Italia

Bisogna inoltre sottolineare che durante il pontificato di Papa Francesco si è vissuto un periodo di straordinaria vitalità nel dialogo interreligioso, con iniziative di portata mondiale che hanno superato il mero valore simbolico delle immagini. La gente, come lui stesso ha più volte ricordato, non cerca solo foto di facciata, ma gesti concreti, quotidiani, che costruiscano davvero ponti. È in questo spirito che sono nati e si sono affermati eventi come “Musulmani in chiesa” e “Cristiani in moschea”, vere pietre miliari del dialogo interreligioso a livello globale. Tra i momenti più significativi, la lettera che ho avuto l’onore di inviare a Papa Francesco in occasione dell’iniziativa Cristiani in moschea, e la mia lettura del suo messaggio di pace davanti a oltre 50.000 persone in Vaticano, che ha sancito in modo potente l’impegno della Chiesa verso la fratellanza universale. A questo si aggiunge la partecipazione attiva delle comunità di origine straniera in Italia e all’estero, unite nel promuovere conoscenza reciproca, solidarietà, integrazione ,lotta al razzismo e al terrorismo e al pericoloso fenomeno della “zona grigia” dell’incomprensione e combattere ogni strumentalizzazione con il nome delle religioni come l’islamofobia e l’antisemitismo. Un’epoca di impegno autentico, che lascia un’eredità concreta e difficilmente eguagliabile.

Il futuro della Chiesa

Guardando al futuro, è difficile prevedere quale direzione prenderà la Chiesa dopo Papa Francesco. La sua visione, tuttavia, ha tracciato un solco profondo che, speriamo, non venga facilmente cancellato. Con il suo coraggio e la sua forza, ha saputo mettere in discussione le tradizioni cristiane consolidate, aprendo la Chiesa a nuove prospettive e facendo entrare la luce del rinnovamento. La mia speranza è che il prossimo Papa continui su questa strada, portando avanti la sua opera di apertura, dialogo e inclusività.

Papa Francesco non ha mai cercato di fare politica nel senso stretto del termine. Piuttosto, ha cercato di richiamare la politica a fare il suo dovere, a essere vicina agli ultimi, ai più poveri, a chi soffre. Nonostante abbia affrontato resistenze interne ed esterne alla Chiesa, la sua voce ha risuonato forte, in difesa dei migranti, dei rifugiati, dei bambini e di tutti coloro che sono emarginati dalla società.

Un Papa che ha segnato un’era

Concludo questo mio pensiero con un messaggio di profonda gratitudine a nome di tutte le associazioni e movimenti che rappresento che si incarnano nel suo credo e che oggi hanno perso un solido punto di riferimento. Papa Francesco è stato una figura unica nella storia recente della Chiesa, capace di unire e dividere, di scuotere e risvegliare le coscienze. La sua figura, semplice e carismatica, ha fatto la differenza in un mondo che aveva bisogno di un leader che parlasse al cuore della gente, non solo ai fedeli.

Grazie di cuore caro Papa Francesco, per tutto ciò che hai dato. La tua eredità, fatta di amore, coraggio e fede, rimarrà viva nel cuore di milioni di persone in tutto il mondo. Addio Papa Francesco, uno di noi!

Prof. Foad Aodi – Medico, giornalista internazionale, esperto in salute globale – Direttore dell’AISC, Agenzia Britannica Internazionale Informazione Senza Confini

- Advertisement -

Potrebbe Interessarti

- Advertisement -

Ultime Notizie

- Advertisement -