AgenPress. Le forze armate di India e Pakistan si sono scontrate oggi in un pesante fuoco di artiglieria sul confine conteso del Kashmir.
Secondo le forze armate pakistane, i missili indiani hanno colpito obiettivi in sei città del Kashmir e del Punjab e hanno ucciso almeno 26 persone, tra cui una bambina di tre anni, e ne hanno ferite 46.
L’India, da parte sua, ha segnalato otto morti e 29 feriti nel villaggio di Poonch, nella parte nord-occidentale del settore del Kashmir controllato dall’India.
Una fonte delle forze armate indiane ha affermato che tre aerei da combattimento dell’aeronautica militare si sono schiantati. Anche il ministro della Difesa pakistano Khawaja Asif ha parlato di abbattimento di “cinque aerei nemici” e di aver catturato soldati indiani.
Uno dei siti presi di mira dagli attacchi missilistici indiani durante la notte è stata la moschea Subhan a Bahawalpur, nel Punjab pakistano.
La nuova escalation di tensione tra i due stati confinanti, i cui rapporti sono tesi fin dalla loro fondazione, con la sanguinosa e dolorosa separazione avvenuta dopo l’indipendenza nel 1947, sta suscitando preoccupazione nella comunità internazionale.
“Il mondo non tollererebbe un conflitto militare” tra India e Pakistan, ha sottolineato l’ONU, invitando all'”autocontrollo”, mentre da due settimane le due parti non smettono di invocare il loro “diritto alla legittima difesa”.
Nel contesto dell’escalation, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha espresso la speranza che le ostilità “si concludano molto rapidamente”.
Il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha parlato con i suoi omologhi in India e Pakistan per “incoraggiarli” ad avviare un dialogo per “disinnescare” la crisi ed “evitare un’ulteriore escalation”.