Tassone: “La celebrazione del 2 giugno segue il solito copione”

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AgenPress. Il 2 giugno si celebra la nascita della Repubblica. In quel giorno del 1946 il popolo italiano, per la prima volta votavano anche le donne, scelse attraverso il quesito referendario la Repubblica ed elesse l’Assemblea Costituente, che approvò la Costituzione,  entrata in vigore il 1 gennaio del 1948.
Fu una fase segnata dalla volontà di assicurare alla giovane Repubblica un insopprimibile riferimento di libertà e di democrazia. I partiti riuscirono a mobilitare e a coinvolgere i cittadini sin dal 2 giugno del 1946.
Dibattiti appassionati furono il lievito della democrazia che avrebbe trovato riscontro pieno con la elezione del Primo Parlamento il 18 Aprile del 1948. Le Camere sono le espressioni della sovranità popolare, fondamento della democrazia riconosciuto nella Costituzione.
Veniva fatta giustizia di una pagina nera del passato che aveva umiliato ed eliminato il Parlamento ritenuto un intralcio al buon governo.
La celebrazione del 2 giugno segue il solito copione. Forse è il momento di interrogarsi se la Costituzione del 1948 ha subito dei sostanziali capovolgimenti. Ritengo di si, Il Parlamento ha perso centralità; i partiti, che nella Costituzione avevano un ruolo decisivo per collegare Stato e società civile, sono stati sostituiti da movimenti personali.
Leggi elettorali liberticide hanno istituzionalizzato la nomina dei parlamentari da parte dei capi movimenti collassando partiti e politica. L’area della intermediazione si è ristretta e le espressioni sociali e di categoria sono condizionati se non assorbiti da un sistema generoso.
Un pulviscolo di centri di poteri e il sistema delle partecipate statali seguono percorsi non valutabili economicamente perché sottratti ai controlli.
Il Parlamento non c’è e la Corte dei Conti ha travolto il detto latino “de minimis non curat praetor”… Controlla i piccoli, i potenti no…
Le Autorità Amministrative Autonome sono intoccabili apparati che gestiscono indisturbati,  anche…dalle leggi.  La sovranità popolare è in crisi perché il Parlamento e la Costituzione sostanziale di oggi si discosta da quella del 2 giugno.
Il progetto del premierato è rallentato, anche perché di fatto è in atto con un Parlamento afono e un esecutivo che si è sostituito al legislativo. Si vuole ritornare allo spirito e ai valori che animarono il 2 giugno del 1946?
Allora bisogna eliminare i guasti prodotti nella metà degli anni ’90 da un disegno eversivo contro il Parlamento e la democrazia. Il Parlamento oggi è in crisi. Si diceva allora che il Parlamento era un covo di ladri.
E ora che di fatto il Parlamento è eliminato non dovrebbe esserci malaffare. Purtroppo non è così, quello che non c’è più è il presidio della rappresentanza istituzionale democratica….il resto si espande in un clima di silenziosa complicità.
Il rapporto maggioranza-opposizione è scontato, ripetitivo; una recita a soggetto e la valutazione delle scelte segue la logica del ruolo: un provvedimento va bene se si è maggioranza o viceversa a ruoli invertiti.
Ma ci sono echi nuovi. Ci auguriamo che i discorsi e i commenti non siano ripetitivi e astratti dalla realtà.
Mario Tassone (ex deputato della Repubblica Italiana – già vice Ministro).
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