AgenPress. L’oceano è il cuore blu del nostro pianeta. È essenziale per combattere il cambiamento climatico e unire persone di diversi continenti che condividono un patrimonio comune dell’umanità.
Ed è per questo che siamo riuniti qui oggi. Conosciamo la diagnosi, abbiamo ascoltato i chiari messaggi provenienti dal nostro pianeta e sappiamo che la tripla crisi globale del cambiamento climatico, dell’inquinamento e della perdita di biodiversità è sempre più acuta.
Non è il momento di fare diagnosi. È il momento di agire, e l’Unione Europea sta agendo.
A marzo, il Consiglio europeo ha concordato un’azione comune europea per promuovere la salute e la governance degli oceani.
Innanzitutto, agire a livello europeo. Attraverso il Patto europeo per gli oceani presentato dalla Commissione, che garantirà un approccio trasversale e basato sulla scienza: dalla tutela ambientale all’economia blu, dalla ricerca alla sicurezza.
Poi, agite a livello internazionale. Attraverso il nostro fermo sostegno al Trattato sull’alto mare, che l’Unione Europea ha già ratificato e al quale almeno nove Stati membri si sono impegnati a contribuire affinché possa entrare in vigore entro la fine dell’anno.
E infine, agite a livello multilaterale. Sostenendo le Nazioni Unite, perché solo a livello multilaterale possiamo affrontare le questioni globali che affliggono l’umanità. E siamo qui per affermare il nostro sostegno agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, all’attuazione del Patto per il Futuro e all’iniziativa di riforma “ONU 80”.
Insieme, dobbiamo promuovere le principali cause dell’umanità nel nostro secolo: per il clima, per l’oceano e per il pianeta. In altre parole, per salvare l’umanità.